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270 parte prima

gliosamente dispiacevano, fatti a sé chiamar coloro che ragionato avevano, volle puntalmente che i parlamenti avuti le fossero narrati. Ed avendo il tutto inteso, disse che in effetto ciascuno poteva a suo piacer credere in tal materia ciò che voleva; ma che era bene presontuosa e temeraria pazzia giudicar tutte le donne d'una maniera, come anco errore grandissimo esser si conosceva a dire che tutti gli uomini fossero di medesimi costumi, veggendosi tutto il dí il contrario manifestamente, perciò che cosí negli uomini come ne le donne tante sono le differenze e le varietá de le nature quanti sono i cervelli, e che dui fratelli e due sorelle, ad un medesimo parto nati, saranno il piú de le volte di contrario temperamento e di costumi diversissimi, e ciò che piacerá ad uno dispiacerá a l’altro. Onde conchiuse essa reina che ella portava fermissima openione che il cavalier boemo avesse ragione di credere de la sua moglie quello che ne credeva, avendola per lungo tempo praticata, e che in questo egli faceva prudentemente e da uomo saggio ed avveduto. Ora perché, come si vede, gli appetiti umani sono insaziabili e un uomo piú de l’altro è ardito, anzi, per meglio dire, ostinato e temerario, furono dui baroni de la corte, ongari, che portavano il cervello sopra la berretta, i quali a la reina in cotal forma dissero: — Madama, voi fate bene a mantener la ragione de le donne, poi che sète donna. Ma a noi dá il core che, se fossimo lá ove questa nuova donna di marmo dimora e le potessimo parlare, che senza dubio romperemmo quel suo core adamantino e la recheremmo a far il nostro volere. — Io non so ciò che avvenisse né quello che fareste — rispose il cavalier boemo; — ma so bene ch’io non m’inganno. — Molte cose alor si dissero, e riscaldandosi su ’l questionare l’una parte e l’altra, i dui baroni ongari, che troppo si persuadevano d’esser sufficienti a ogni affare, affermarono ciò che detto prima avevano, con giuramento che impegneriano quanto possedevano di beni mobili ed immobili, se in spazio di cinque mesi, mentre il signor Ulrico si ubligasse non andare ove era la donna né avvisarla, non la recavano a far quanto loro fosse piacciuto. La reina e tutti gli ascoltanti di questa loro proposta