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PARTE PRIMA

SO

pergamo, mai non usciva di camera né dava udienza a persona che si fosse. Dopo pasqua poi era prontissimo tutto il di a risponder a chi di qualche dubio o per altro richiedeva il suo conseglio. Il che avendo madonna Cassandra inteso, si struggeva che non potesse manifestargli Tarnore che gli portava. Gli mandò piú volte de le pietanze, confezioni, malvagie, pesci ed altre simili cose, le quali il compagno di fra SiSto riceveva e da parte del suo maestro la mandava a ringraziare. Andando la cosa in lungo e non potendo piú madonna Cassandra sofferire di non palesar il suo amore al frate, un giorno chiamò a sé una sua fante di cui molto si fidava, e le scoperse l’animo suo, pregandola che la tenesse segreta e si disponesse a dar una lettera al predicatore. La Biga, ché cosi aveva nome la fante, promise di far il tutto. La donna a cui la camiscia non toccava il culo scrisse una lettera ed apertamente la grammatico al frate, mostrandogli che s’egli amava lei come per i suoi sguardi ed atti s’era avvista, che ella molto piú amava lui e che altro non desiderava se non, finite le prediche, di trovarsi seco, con mille altri modi d’amore. Fatta la lettera prese un canestro e lo empi di confetti, e sotto vi nascose la lettera, comandando strettamente a la Biga che a modo alcuno non la desse se non in mano al predicatore. Ella disse di far il tutto. Andò la Biga a San Giugliano e come volle la sorte, s’ incontrò in messer Pancrati in chiesa a l’ improviso, e tutta si cangiò di colore e cominciò a tremare come una foglia al vento. Il che veggendo, messer Pancrati entrò subito in pensiero che qualche cosa ci fosse che non stesse bene. Onde accostatosi a la fante disse : — Biga, dimmi liberamente ciò che tu vai facendo, e dicendomi la veritá non dubitare di cosa alcuna, ché per il contrario, se non mi dici il tutto guai a te. Da’ qua quel canestro ; — e presolo in mano trovò la lettera de la moglie e la cominciò a leggere, e vide che la moglie senza che si partisse da Vinegia lo voleva mandar a Corneto. Come la Biga vide il padrone aver la lettera aperta, piangendo gli domandava mercé. Messer Pancrati veduto il tenor de la lettera disse: — Vedi, Biga, o tu mi dici come il fatto sta di questa