Pagina:Bandello - Le Novelle, vol. 2, 1928 - BEIC 1972415.djvu/433

la moglie, e diceva ella non volergli aprire se non le giurava di non batterla. Egli che era tutto veleno e còlerá contra la moglie, salito suso una scaletta che andava di sopra donde poi si scendeva nel cortile, andava ad alta voce gridando : — Al corpo del giusto Dio io ti coglierò. — Ella che era certa l’uscio che dava adito nel cortile esser chiavato, come senti il marito esser in solaro, aperse l’uscio de la camera ed entrata dentro, chiavò quello per cui il bestione era ito di sopra, di modo che ser capocchio si trovò confinato lá su e non poteva entrar nel cortile né tornar in camera. Ora egli sarebbe tempo perduto a voler dir le braverie del bresciano, il quale la buona moglie lasciando bravare e maledir quanto voleva, cavò il milanese di prigione ed ancor che fosse tutto innacquato e ben molle d’urina, se lo tolse a dosso e cominciò a macinare. Macinato ch’ebbe il milanese quanto volle, la donna gli disse : — Tu n’andrai a casa per la via de l’orto e ti caverai questo saione, perché tu puti fieramente. Poi fa’ che torni a cenar con noi, ché io voglio che godiamo di brigata la buona torta che ho fatto fare e molte altre vivande che ci sono, a la barba di quel castronaccio di mio marito che fa professione di saper governar col suo senno tutta Italia. — Era a pena partito il milanese, quando il lodigiano entrò nel cortile e disse ad alta voce chiamando il bresciano : — Non ho io udito dire che voi séte tornato ? — Egli che era in palco rispose :

— Tu sia il ben venuto. Io son qui a noverar le stelle e divenir astrologo. — In questo la donna venne ne la corte e disse :

— Voi séte venuto a tempo, lodigiano. — E che vuol dir questa comedia — disse alora il lodigiano, — che messer è in palco e voi séte qui ? E’ mi par proprio veder un atto di comedia.

— Io vi dirò — rispose la donna. — Volendo io accender il fuoco essendo mio marito tornato a casa, per mala disgrazia spensi il lume che in mano aveva, onde egli fieramente meco adiratosi mi volle battere; ma la Dio mercé mi son pure finora salvata, perciò eh’ io lo rinchiusi in camera, e volendo egli riuscirne per disopra a la via del cortile, gli fermai l’uscio dietro, di modo che egli ancora è in alto e non fa se non garrirmi e minacciarmi di darmi tante busse che mi fiaccherá l’osso del collo; onde io