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IL BANDELLO

al magnifico messer

GIOVANGIACOMO CALANDRA salute

Essendosi questa state, per fuggir gli intensi caldi che in Mantova a si fatta stagione per lo stagnar de Tacque si sentono, la gloriosa eroina nostra commune padrona, la signora Isabella da Este marchesa di Mantova, ritratta ne la ròcca de la Cavriana ove suole la state esser la stanza fredda non che fresca, ed ivi diportandosi come è suo costume, ora leggendo, ora disputando, ora sentendo dolcissimi musici cantar e sonare ed ora altri piacevoli ed onesti giuochi facendo, il nobilissimo ed in ogni sorte di lettere dottissimo, il nostro messer Paris Ceresaro un giorno vi si ritrovò ed a la presenza di tutti narrò un pietoso e fiero caso a Roma avvenuto in quei di; il quale da voi udito, fu cagione che voi componeste e gentilmente ventilaste molte belle questioni amorose e in un libretto in prosa volgare riduceste. Il caso a Roma occorso ho io puntalmente scritto avendolo due e tre volte dal detto messer Paris sentito narrare. Pensando poi a cui dar lo devessi, voi mi séte occorso a cui meritevolmente si deve, essendo egli stato cagione di farvi si leggiadra operetta comporre. Ecco adunque che a voi lo mando, si per quello che ho detto come anco perché appo voi sia pegno de T-arnor che vi porto. State sano.