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a mitigar il dolore quando cresce. Io lo riposi ne l’armario de la sagrestia e mai non m’ è sovvenuto di recarlo a casa. Alluma una candela, e va’ e recamelo qui, che Dio ti benedica. — Era la casa del domine distante da la chiesa un buon tratto d’arco. Il perché il chierico, presa la lanterna, allumò un moccolo di candela e s’ inviò verso la chiesa. Fra questo mezzo rincrescendo a Malvicino il tanto aspettare, egli cominciò a romper de le noci e mangiarle. Il chierico giunto sovra il sagrato, come udí lo strepito del romper de le noci, cosi in un subito fuggendo se ne ritornò a dietro in casa e disse al prete con una voce tremante e in faccia tutto pallido : — Domine, oimè, che io son quasi morto, imperò che sovra il cimitero ho sentito i morti che fanno un gran romore. Io non anderei solo in chiesa, chi mi desse la badia di Chiaravalle. Vi so dire che ho avuta ima de le belle paure del mondo e che mai avessi da che nacqui. — Oh, tu sei pazzo — rispose il prete. — Fatti il segno de la santa croce e non ti dubitare. Tu devresti pur sapere che i morti son morti e non hanno sentimento né vanno a torno. Va’ va’, figliuol mio caro, e recami l’ampolla, a ciò che ungendomi cessi tanta doglia e possa un poco riposare. — Messere — disse lo spaventato chierico, — voi non fate se non dir la vostra. Io non v’andarei per tutto l’oro del mondo. So ben io che ho sentito. Non avete voi udito dire che molte fiate i morti guastano le creature? E questi di pur lá ove fu morto Chiappino del Gatto da Monza fu visibilmente visto un uomo terribile, nero e sozzo, e ci sono di molti che affermano che ora appare con la testa ora senza, e che spesso urla com’un cane. Voi non fate se non dire. Io non ci vorrei incappare in questi spiriti e che mi facessero male. — Veggendo il prete che il chierico non era per andar a tor l’olio, si trovò molto di mala voglia, e sofferendo con poca pazienza il tormento de la gotta disse : — Se ti dá l’animo di portarmi, io verrò teco a veder queste meraviglie che tu dici. Ma guarda che non sia la guarnacciuola che ti faccia farneticare e veder le lucciole di novembre. Ieri in mia malora io mandai via Bettino ed il Cagnuola, i quali se ci fossero mi levarebbero di doglia andando a pigliar l’ampolla de l’olio. Ma dimmi, la cavalla e il castrone sono stati governati ?