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quanto a me, e che pur disposto sei che io a mal mio grado segua l’animo tuo molto piú generoso e nobile che osservante de la ragione, io mi contento di sodisfare al voler tuo e a l’amore che fino a questo punto portato m’ hai. Il perché tu di questo mio corpo fa’ dono a chi piú ti piace. Ben t’assicuro che poi che ad altrui donata m’averai, che io non sarò piú tua. E poi che perduta averò la mia tanto cara onestá, la morte che

10 stessa con le proprie mani mi darò resterá vero e perpetuo testimonio a chi dopo noi verrá eh’ io abbia voluto in tutto ubidirti, ma che con l’animo non abbia consentito al tuo non convenevol dono ed illecita sodisfazione, eleggendo prima morire che viver con si brutta macchia in viso. — • Detto questo ella, di nuovo aperta la vena a le lagrime, quelle in abondanza grandissima spargendo, si tacque. Udita Carlo l’ultima conchiusione de la sorella, in questa forma le disse : — Mai non mi fu questa misera vita tanto cara, dolcissima sorella, eh’ io infinite volte quella non avessi liberamente e molto volentieri messa ad ogni perigliosissimo rischio prima che porre né te né

11 tuo onore su la bilancia. E questo senza dubio alcuno averesti potuto con effetto vedere e toccar con mano se non fosse stata la somma cortesia e meravigliosa liberalitá d’Anselmo. Ma perché ne la mente mia non cape che in quella persona ove regna il bruttissimo vizio de l’ ingratitudine possa alcuna gentil vertú abitare, non convenendo il nero corbo con il candidissimo cigno, e portando ferma credenza che mai Anseimo non debbia usar villania contra te a cui s’ è dimostrato si amorevole, di nuovo io ti priego che te e me tu voglia cavar d’obligo. E perché il primo e piú lodato ministro de la sempre lodata gratitudine è l’animo la cui candidezza nel lieto viso si scorge, io caramente ti priego che tu ponga fine a le lagrime e rasserenar il mesto volto ti piaccia e dimostrarti lieta, a ciò che il dono che siamo per fare tanto piú sia accetto quanto apparirá che si faccia con piú allegro volto, che sará manifesto segno de l’ interna contentezza del core. — Dissero di molte altre parole insieme, disponendosi Angelica di mostrar piú gioconda presenza che possibil le fosse. Venne la notte, e circa