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stiola, io non conosco perciò in questa armata del nostro re cristianissimo cavallo né mulo cosi forte e potente com’ella è. E di questo non ti meravigliare, perciò che ella porta monsignor di Lautrecco con tutti i suoi conseglieri. — Come io ebbi narrato a madama e a quei signori cotesta arguzia, tutti intesero benissimo che voi avevate punto la costuma d’esso monsignor di Lautrecco, che era, se ben congregava il conseglio e in una faccenda ricercava il parer degli altri, nondimeno di non far mai quello che dai conseglieri si conchiudeva, ma quello solo che al suo mal regolato giudicio sembrava esser buono. E cosi dandovi madama parte di quelle lodi che meritevolmente vi si deveno, messer Stefano Rozzone, pratico de la corte di Francia, disse che un simil motto fu detto del re Luigi undecimo e duna sua picciola chinea, soggiungendo che non essendo discaro a madama, direbbe una novelletta d’esso re Luigi pur a questo proposito dei belli ed arguti motti. Piacque a madama che cosi facesse, onde egli disse la sua novella. La quale avendo io ridotta al numero de l’altre mie, ho pensato non esser disconvenevole che quella vi doni, conoscendo quanto voi di questi bei detti e motti a l’ improviso pronunziati vi dilettiate e sapendo altresi che al vostro valore io non posso cose di gran valuta offerire. Questa adunque come fio de la mia servitú vi pago e dono, essendo certissimo che con quel vostro magnanimo core sará da voi accettata come altri averebbero caro un dono d’oro e di gemme. State sano.

NOVELLA XLVIII

Il re Lodovico undecimo fa del bene a un guattero per un bel motto da quello detto argutissimamente.

Luigi di questo nome undecimo re di Francia fu molto mentre che visse travagliato, per quello che gli annali e croniche di Francia narrano, perciò che non solamente ebbe guerra con i bertoni, con i fiammenghi e borgognoni ed ancora con

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