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PARTE PRIMA

mondo di maggior importanza che contentarsi, e che si può ben comprar un cavallo a stanza d’un amico ed anco far de l’altre cose assai, ma che le mogli si vogliono prender secondo il cor suo. Sovvenivagli anco aver udito dire ch’uno re di Ragona non era molto tempo aveva preso per moglie la figliuola d’un suo vassallo catalano. E cosi varie cose tra sé rivolgendo e non sapendo da l’amor di costei levarsi, anzi parendogli che l’amor suo verso lei si facesse di punto in punto maggiore, la deliberazione che ne l’animo suo fatto aveva, cosi le manifestò dicendole: — Signora Violante, a ciò che possiate conoscer l’amor eh’ io vi porto esser vero e quanto vi ho detto esser dal core proceduto, quando voi vogliate perpetuamente esser mia, io mentre che viverò sempre sarò vostro prendendovi per mia legitima sposa. — Udendo questo la madre e la figliuola divennero molto allegre e ringraziarono Dio di tanto buona ventura, commendando senza fine questa sua umanitá. E Violante molto modestamente gli disse : — Signor Didaco, onestando voi l’amor vostro come onestate, ancor eh’ io mi conosca indegna di tal cavaliero qual voi séte, essendo voi di legnaggio antico e in questo paese nobilissimo ed io di poveri e bassi parenti discesa, io vi sarò sempre leal consorte e fedelissima serva. — E cosi restarono in questa conchiusione : che egli ad ogni piacer suo sposaria a la presenza de la madre e dei fratelli, quando volesse, Violante. Piacendo al cavaliero la partita, egli quindi partendosi con un basciar di mano a la giovane a casa se ne ritronò. La madre come i figliuoli furono a casa narrò loro tutto quello che con il cavaliero sera ordinato, di che i dui giovini fecero meravigliosa festa parendogli una bella cosa cosi onoratamente aver la sorella maritata e non convenire darle dote. Non stette il signor Didaco dui giorni che egli rivenne, e a la presenza de la madre, dei dui fratelli e d’un suo servidore che seco aveva condotto, del quale molto si fidava, sposò solennemente per parole di presente la sua tanto desiata Violante, pregando perciò ciascun di loro che per alcuni convenevoli rispetti questo sposalizio fin che egli lo publicasse tenessero segreto. Sposata che egli l’ebbe, la notte seguente seco se n’andò a giacere e con