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valoroso cavaliera, restasse suo luogotenente. Fatta poi dar una forte «a l’arme» a’ nemici, senza esser da quelli veduto, se n’usci suso un feroce e generoso giannetta, e prese il camino tutto solo a la volta de la Francia, dove pervenuto, comperò un buon corsiero ed arme, ed un servidore pigliò. E non essendo da per-sona conosciuto né dal suo medesimo servidore, passò l’Alpi e si condusse a Turino. Era gia prima, come v’ ho detto, arrivato il medico, ed ancor che la duchessa avesse perduta la speranza del soccorso di don Giovanni, nondimeno pensando poi un giorno ciò che ella per amor di lui fatto aveva, rientrò in speranza che esser non potesse che egli tanto ingrato fosse che non venisse a combatter per lei contra il disleale conte di Pancalieri; e con questa spe ranza visse alquanto di tempo. Ma poi veggen do che né mèsso né ambasciata di lui veniva, ella in tal modo si sdegnò ne l’animo suo che il fervente amore cangiò in fierissimo odio. E pensando ciò che per lui fatto aveva, entrava in grandissima còlera e diceva tra sé: - Io , io, misera me ! come accecata ,era, come uscita d’ intelletto mi trovava e come in tutto ogni buon sentimento aveva perduto, se in un disleale cercava fede! - E quivi la sconsolata duchessa, vinta da l’acerbita de la passione, diceva tanto male di don Giovanni quanto d’un ingratissimo e perfido dir si possa, e con questo sfogava alquanto il suo acerbo dolore. Giulia, che non si poteva persuadere che il re d’ Inghilterra non mandasse un campione in aiuto de la sorella, ogni di due e tre volte a ndava al luogo de lo steccato a vedere se alcuno compariva. Ma il re inglese , credendo che in effetto sua sorella fosse veramente stata Titrovata in adulterio, era contra lei fieramente sdegnato e diceva che meritamente deveva esser arsa. Pervenuto la sera don Giovanni a Turino, albergò in un borgo in casa d’un oste uomo da bene ; e nel ragionar seco, intese il duca esser contra gli alamanni e la duchessa incarcerata, de la cui disgrazia diceva l’oste che a tutti fortemente doleva, perché tutto il paese mel avigliosamente l’amava. Intese anco ne la citta esser un venerabile religioso spagnuolo in grandissima riputazione appo il Co n seglio ducale e tutto il popolo, e si fece dire ’il nome de la chiesa ove abi tava. Venuta la rnatina, levatosi don Giovanni da