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PARTE SECONDA belta, vedutolo assai piu bello e vie piu leggiadro di quello che imaginato s’aveva, restò di modo da la bellezza e leggiadria del cavaliere vinta ·e si fieramente accesa, che tutta fuor di sé rapita e nel cavaliere trasformata quasi non sapeva muovere il passo; ma tutta intenta nel viso di lui lo rimirava, non le parendo mai aver in vita sua sentita tal dolcezza quale in contemplarlo gustava, e volentieri quivi fermata si sarebbe per meglio poterlo a suo agio rimirare. Don Giovanni smontato da cavallo venne cortesemente a basciarle le mani, come a gentildonna che in It alia avesse di lui la sorella a.rccarezzata, e quella ringraziando, le disse che ella fosse la ben venuta, offerendole quanto poteva e valeva. E cosi offerendosi e ringraziandosi, parve al cavaliera che quella fosse la piu bella ed aggraziata donna che veduta egli avesse gia mai. Ed in quel poco che insieme ·ragionarono, avvenne per sorte che gli occhi di amendui vista per vista si scontrarono, di tal maniera che se possibil era accrescer al fuoco de la duchessa nuova esca, quella vista ve n’accrebbe, e il cavaliere restò si fieramente da lo splendore di quei dui ardentissimi lumi infiammato, che subito si senti restar dentro a quelli preso e in lui non esser parte alcuna che per amore de la bellissima peregrina tutta non ardesse. Ma nessuno di loro ardiva le si cocenti fiamme discoprire, anzi quanto piu poteva si sforzava celarle. Il che era cagione che miseramente si struggevano, perciò che quanto piu l’amoroso fuoco celato si tiene tanto piu arde e consuma l’amante. Stette tre di la duchessa a riposarsi in casa di don Giovanni, molto onoTata e festeggiata; e cercando con la vista de la cosa amata scemare il fiero ardore che miseramente la struggeva, quello d’ora in ora faceva mag- · giore. Era al medesimo termine il cavaliera, il quale quanto piú le belle e vaghe bellezze de la donna contemplava e tra sé lodava , tanto piu per gli occhi l’invisibile ed amoroso veleno beveva, di m odo che fuor di misuTa ardendo non sapeva che farsi. Ora, che che se ne fosse cagione, la duchessa, levatasi il quarto gio r no a buon’ora, pre so congedo da la signora Isabella, si pa r ti con la sua compagnia e s’inviò a la volta di San Giacomo . Don Giovanni , intesa la subita partita de la duchessa, si trovò