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NOVELLA XLIV la Giulia, averebbe troppo che fare. Affermava ella che quel fatícoso e lungo per·egrinaggio punto non l’aggravava, anzi che d’ora in ora piú si sentiva gagliarda, e che quanto piu andavano innanzi piu si sentiva infiammare e crescer il disio di veder il tanto desiderato e lodato don Giovanni. Egli si poteva ben di lei cantar il bel verso del nostro innamorato Petrarca: Vivac e amor, che negli affa nni cresce. Ora quando furono vicini a la citta dove per l’ordinario don Giovanni dimorava, disse la signora Isabella a la duchessa: - Signora mia, noi siamo vicine a due picciole giornate ad una de le citta del signor mio fratello. Io con licenza vostra mi spigne·rò innanzi per far accomodar l’alloggiamento per voi e per la compagnia, e dirò, se vi pare, al signor mio fratello che una signora lombarda, che m’ ha fatto in casa sua onore, viene ad albergar meco , e non gli manifesterò altrimenti chi voi siate. Cosi se n’andò innanzi, e non si puoté contenere che al fratello non dicesse come quella che veniva era sorella del re de l’ Inghilterra e moglie del duca di Savoia; e gli narrò il ragionamento che ella le fece in carretta ed il voto di visitar san Giacomo, e che non voleva esser conosciuta. Don Giovanni essortò la sirocchia ad onorar quanto piu si poteva la nobilissima peregrina, e come colui che er a a vvedut o e scalt rito , cominciò a pensar e che questo peregrinaggio fosse d’altra maniera che sua sirocchia non pensava; nondimeno nulla ne mostrò . Dato subito ordine la signora Isabella a quanto era di bisogno, se ne tornò a dietro ad incontrar la duchessa. Don Giovanni poi, quando tempo gli parve, montato a cavallo con molti dei suoi gentiluomini, disse voler andar a f~r correr due lepri ; e andando per compagnia cacciando a traverso molte vie , passò su quella per la quale le belle peregrine se ne venivano. Domandò la duchessa che gente fosse quella ; a cui la signora Isabella rispose dicendo : - Signora, questo è mio fratello , il signor don Giovanni, che per suo diporto va cacciando, e quello è ch e sovra quel giannetta bianco come arrnellino vedete con quelle piume bianche nel cappello. La duchessa, che senza a verlo veduto se n’era innamorata per la fama sola de la sua