Pagina:Bandello, Matteo – Le novelle, Vol. III, 1931 – BEIC 1973324.djvu/461

/ NOVELLA XLIV 455 le pene de la duchessa. Pensò Giulia e ripensò pur assai sovra le cose a lei proposte, e dopo mille e mille pensieri si fermò in questo che piu le parve a proposito: che senza aita d’alcuno avveduto e saggio uomo era quasi impossibile a sanar la mentale e cordiale infermita de la sua signora. Sapete esser consuetudine che generalmente in tutte le corti i cortegiani fanno l’amore e si intertengono con le donne che ci sono. Era alora medico de la signora duchessa un cittadino milanese chiamato maestro Francesco Appiano, bisavolo del gentilissimo nostro maestro Francesco Appiano, che fu medico di Francesco Sforza secondo di questo nome duca di Milano. Giulia fin alora non s’era molto curata de l’amore del medico, ancor che gli facesse assai buon viso; ma conoscendolo uomo di buona maniera, avveduto e intromettente -e atto a dar compimento ad ogni impresa, conchiuse tra sé nessuno esser piu al proposito di costui. E fatto questo presuposito, lo communicò a la duchessa. Ella lo trovò buono ed impose a Giulia che cominciasse con la coda de l’occhiolino ad adescarlo e pascerlo con liete ed amorose viste~ il che la sagace ed avveduta donzella diligentemente ad essecuzione mandò. Il medico, che ne era da vero innamorato, tutto gioiva e si riputava felicissimo, sperando venir ad ottimo termine del suo amore. Elia secondo l’ordine avuto da la sua signora, poi che le parve averlo a sufficienza acceso, li disse una sera: - La signora duchessa si sente alquanto indisposta e vorrebbe che dimane, avanti che si levi, voi veniste in camera, e da lei intenderete gli accidenti del suo male e vederete il segno, e farete quelle provigioni che l’ infermita ricerca. Il medico disse di farlo. Venuto poi il matino, se n’andò in castello ed entrò ne l’anticamera, attendendo esser intromesso. Avevano gia la duchessa e Giulia ordinato insieme quanto era da dire al medico, il quale nel vero credeva la duchessa esser indisposta e cagionevole de la persona; e certo ella stava male, ma non d’ infermita ove Galeno, Ippocrate ed Avicenna devessero dar i loro rimedi per compenso. Come la duchessa intese il medico esser venuto, cosi lo fece introdurre ín camera, e fatto uscirne le altre donne, ritenne solamente Giulia ed il medico. Poi cosi a lui rivolta, in questa