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PARTE SECONDA assa1 m’è la morte .che la vita, non devendo esser tua. M .a se hai animo d’esser mio, io ti contenterò e farò quanto vorrai, bevendo ciò che mi porgerai. E quantunque giovamento alcuno non me ne seguisse, come io credo, tuttavia il vede rmi morire in grazia tua m’apportera tanto di contentezza che io ne morrò la piú felice ed aventurosa amante che nel regno de l’amore lieta vi vesse gia mai. Si che s.e tu vuoi che io rimedio alcuno prenda - intendimi bene e sanamente, io voglio che adesso a la presenza di questi nostri amici tu mi dichiari l’animo tuo e con pure parole tu mi dica se vuoi e·sser mio o no. A questo rispose Camillo che assai chiaro parlato aveva e che piu non accadeva dir altro, avendone per innanzi detto a bastanza, del che, per l’allegate da lui ragioni, ella poteva benissimo contentarsi. E qui Camillo si tacque. Sia con Dio ! - disse la giovane. Tu a tuo modo farai, ed io al mio farò. Tu non vuoi esser mio, ed io non vo’ pigliar rimedio che sia, perché priva di te, tutte le medicine mi sariano pestiferi veleni, e vivendo in tua grazia, il veleno non mi saperebbe dar noia. E dopo queste parole ella ritornò a chinar il capo a basso sul guanciale e qui v i se ne stava in atto di morire. Ora coloro che quivi erano, veggendo l’ostinazione de la donna e dispiacendo loro che disperata se ne morisse, si misero a torno a Camillo, pregandolo affettuo samente a contentarla e ch e pensasse in che termine ella era. Stette alquant o duro Camillo e non si voleva piu a lei ubligare. A la fine vinto da tanti prieghi, a la giovane in questa maniera parlò : - Cinzia mia, fa’ buon animo. Bevi questa acqua con la polvere, la quale se ti rende sana come si spera, io ti P’rometto la fede mia di tenerti come prima. Ella a questa voce tutta lieta, si levò con tutto il corpo in alto e prese il bicchier di mano di Camillo , ma avanti che a la bocca l’’cl.vvicinasse, a quello in questa forma disse: - Poi che tu, Camillo signor mio, mi prometti per l’avv enire di voler e ·Ser meco quell o che per innanzi eri .e la fede tua a la presenza di questi nostri amici lealmente m’ hai data, io prenderò questa medicina, la quale se giovevole mi fia come tutti voi altri mi dite, e possa piu la sua vertú che la malignita del veleno, io viverò volentieri, non per