Pagina:Bandello, Matteo – Le novelle, Vol. III, 1931 – BEIC 1973324.djvu/401

molto dolce e cara, e che sia assai meglio a questo modo uscir del mondo che aspettar l’odiosa a’ giovini vecchiezza e attender che le diverse e gravissime infermita con tante spezie di morbi ne facciano su le piume marcire. Rimanetevi in pace, e Dio vi doni meglior fortuna che la mia non è stata. Camillo si mostrava in vista il piu d olente uomo che fosse e pareva attonito a si fiero spettacolo. Ma come gia vi dissi, egli e Delio a.vevano con Mario messa l’acqua ne l’ampolla e sapevano che non poteva nuocere, e volevano pur vedere se Cinzia era si pazza che o sé od altrui volesse avvelenare. Fingeva adunque Camillo esser molto di mala voglia e quasi che gli occhi aveva colmi e pregni d’amare lagrime. D elio aveva si grande appetito di ridere ch e a gran pena si poteva contenere, ma per meglio adornar la favola anch’egli par.eva esse r fuor di misUTa dolente. S’accostò Camillo al letto ove Cinzia giaceva, e tutto in viso e negli atti come se ingombrato fosse da grandissimo dolore, con voce assai languida le disse: - Aimè, Cinzia mia, che Dio ti perdoni ! che pensiero è stato questo tuo a commetter si- espressa e crudel pazzia, che di te stessa tu sia voluta divenir micidiale? Come ti ha gia mai sofferto il core d’avvelenarti? - Ella alora in atto di pieta inverso lui rivolta, gli disse: - Nessuno, Camillo , che savio sia o voglia esser tenuto, non si deve né può con ragione dolersi di quella cosa che da lui è procurata. Dolere si de’ di quegli accidenti che contra il voler nostro contrari ne avvengano . Pertanto non ti mostrar del caso mio esser dolente né pietoso , avendolo tu voluto, perciò che se caro e desiderabile t’era ch’ io vivessi, tu non devevi abbandonarmi. Tu eri pure a mille prove sicuro che io senza te non viverei. Perciò serbarai questa tua tarda pieta a’ casi da te non desiderati. Di me piú non ti caglia, ora che son a la fine dei miei travagli. Questo conforto ho io che meravigliosamente mi fa gioire, che a mal tuo grado io moro tua e sugli occhi tuoi chiudo i miei. E se in quell’altra vita punto resta di senso, cosi di la vorrò esser tua come qui stata sono. In questo disse il greco: - Qui non è da badare. Su, si vuoi dar aita a questa pazza. Egli conviene che i rimedi siano presti e non si perda tempo. E chi avesse del corno de