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PARTE SECONDA diceva Camillo - di tutto quello che potrò sovvenirti, come per effetto proverai; ma piu non voglio che tra noi sia pratica d’amore, essendo oramai tempo ch’io attenda a’ casi miei. Or via, noi siamo qui per confrontar Giulio con la balia e dar fine a questa odiosa pratica - Venne la balia, ed assicurata che dicesse il vero perché non le saria fatto nocumento alcuno, narrò con voce bassa ed interrotte parole tutta la finta favola che prima a Camillo narrata aveva, ma non cosi ordinatamente come a lui disse. E certo egli è una gran cosa a saper si ben colorir la menzogna che abbia faccia di verita, e ad un modo sempre narrarla. Per questo si dice che bisogna a un bugiardo aver buona memoria. Ora Giulio, tacendo la balia, tutto di còlera e di sdegno ripieno, voltato verso lei, con un mal viso iratamente le disse: - Io non voglio starmi a disputare e questionar teco di questo che ora falsamente dici, imperciò che nulla mi giovarebbe il negare quello che tu di sp osta sei d’affe rmare, o bene o male che tu dica, perché so non esser sotto le stelle ostinazio ne maggior di quella d’ una tua pari. Dico bene che tu non dici punto il ve r o. Ed anco r a che incredibilmente mi doglia restar con questa macchia appo Delio e Camillo, ché non so quello ch’eglino crederanno .di questa tua menzogna, pure mi con so la in parte la conscienza mia, s ape ndomi esser di questo fatto innocente, e spero fermamente in Dio che il tempo, ch’ è padre de la verita, il tutto fara manifesto secondo che è, e fara conoscer le tue bugie. Cinzia diceva il medesimo, tuttavia piangendo. La scelerata balia se ne stava con gli occhi a terra chinati, cangi andosi spesso in viso di colore, né mai a Giulio né a Cinzia ri spos e una minima parola. Camillo, dopo molte parole, a Cinzia disse: - Io te l’ho, Cinzia, detto ed ora te le r idico, che tu sei libera e puoi a tuo modo provederti e pigliar chi piu ti piacera, procacciandoti d’altri, ché io v oglio esser mio e far di me come voglio, né teco piu vo ’ domesticarmi. Ma bene dove potrò giovarti farò co si che conoscerai che io son gentiluomo. Poi che pure disposto sei disse Cinzia- non mi voler piú esser quello che per lo passato stato mi sei, io ti prego almeno che tu voglia farmi una grazia, che a te niente fia ed a me sara di grandissima contentezza.