Pagina:Bandello, Matteo – Le novelle, Vol. III, 1931 – BEIC 1973324.djvu/372

• PARTE SECONDA r incresce d’avervi a dar simil nuove, perché io amava e riveriva Giulio per vostro conto. Ma io vi son troppo tenuta e non debbo mancare d’avvi~arvi quello che a l’onor vostro appartfene. Bene v i prego a te nermi celata, per i molti rispetti che potete imaginarvi, a ciò che Giulio non facesse farmi dispiacere. Né contenta la scelerata balia di questo tradimento, per megli o incarnar il suo falso dissegno, narrò a molti questa fav ola, a ciò che per altra bocca a l’orecchie di Camillo fosse rapportata; e successele troppo bene, imperò che la madre, fratelli ed altri propinqui di Camillo lo garri rono troppo agramente di questa cosa e volevano astringerlo a distorsi da la pratica di Cinzia. dicendogli che non solamente ella si mischiava con Giulio, ma gli affermarono anco ch’ad altri faceva di sé copia e che il fatto era di tal maniera certo che non bisognava altra certezza. Nasceva questa credenza perché la balia aveva bucinato non so che d’alcuni altri giovini, che dicevano aver goduto molte fiat e Cinzia. Parve a Camillo sentendo queste trame si bene ordite e credendole esser vere che la terra gli mancasse sotto i piedi, e di si fatta maniera stordi che non sapeva che farsi. Amava egli sommamente Cinzia, si perché credeva da lei esser amato e si vedeva amorosamente accarezzato, ed altresi per le vertuti e buone parti che in quella erano, che molto amabile la rendevano. Ora sentiT egli che ella altrui si fosse data in preda, troppo altamente l’affliggeva e pareva che si sentisse schiantare per viva fo r za le radici del core. Ma quello che vie piu d’ogni altra co sa lo trafiggeva e miseramente tormentava, era che cosi caro amico come ei teneva Giulio gli avesse fatto cotanto oltraggio e si enorme torto; e di tal guisa questa doglia al core se gli impres se che fu per gravissimamente infermarsi. Egli ne perdette il sonno ed il cibo , ed altro non fac ev a che pensare, chimerizzare e farneticare, ora una cosa deliberando ed ora un’altra. Come gli sovve ni va de l’ intrinseco amore e cordial amicizia che era tra lui e Giulio, parevagli impossibile che ·esso Giulio mai gli avesse fatto cosi grande ingiuTia e vergogna; ed ancora che veduto l’avesse, non lo voleva credere. Da l’altra parte poi ricordandosi de le parole de la balia e veracissime riputandole, era astretto a