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PARTE SECONDA celle teneva inacquato. E perché era di buon aspetto, avvemva anca che talora alcuno gentiluomo si mischiava seco. Venivano per ~l centinavo molti a sentir sonar Cinzia e spesso Camillo assai ve ne conduceva, e massimamente se alcun gentiluomo o signo r e ne la citta veniva, di modo che di rado la casa si trovav3. senza gente; onde la buona balia si cominciò a domesticaTe ora con uno ed ora con un altro dei servidori di quei gentiluomini che in casa praticavano, provando talora qual piu di loro pesasse e fosse piu valente. Del che agramente Cinzia la garri, non per altro se non per dubio che ella guastasse il latte a la figliuola . La balia, per non perder la pastura che aveva, andava pure imaginandosi che modo dev·eva tenere a fine che si f acesse Cinzia domestica, tanto che di lei a voglia sua potesse disporre. Ella era pure alquanto maliziosetta e pensò con questo mezzo ottener l’ intento suo; onde tentò alcuni giovini e si sforzò a pèrsuadergli e indurgli a rice rcar Cinzia d’amore, mostrando loro che l’ impresa sa-rebbe assai fa’cile e che ella gli aiuteria in tutto quello che per lei si potesse, a ciò che, quando Cinzia compiacesse ad altri che a Camillo, ella sempre le tenesse le mani néi capegli e l’avesse di continovo pieghevole a le voglie sue, e non temesse poi da lei esser garrita né ripresa, se voleva da-rsi piacer amoroso con chi piu le fosse stato a grado Ed avendo molti giovini tentati, la cosa non le venne fatta, perciò che nessuno fu oso di porsi al rischio di questa impresa, si per riverenza di Camillo come per téma che egli non facesse dar loro de le busse a buona derrata. Veggendo la balia questa via non le Tiuscire e non essendo dal suo proponimento punto smossa, pensò provarne un’altra, come a mano a mano io vi narrerò, se pazientemente m’ascoltarete. Aveva Camillo un suo piu che fratello chiamato Giulio, giovine in quella citta di famiglia nobilissima e d’animo sovra modo elevato e grande, col quale egli ~ommu­ nicava ogni segreto, e di tal maniera era tra lor dui cresciuta la fratellevol domestichezza e cosi stretto il nodo de l’amicizia loro, che nel vero dir si poteva esser una sola anima che dui corpi informasse. Stavano eglino la piu parte del tempo insieme e l’un o senza l’altro pareva che viver non sapesse. Si dilettava