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siememente di voi sempre mai, veggendo il poco conto che de l’onor mio tenete, ché quantunque a me possiate come a figliuola e serva vostra comandare, devevate perciò sapere e ridurvi a memoria che mai atto in me non vedeste né parola o motto udiste, che a dirmi cosa meno che onesta vi devesse fa’r baldanzoso. Ma ditemi : non vedete voi che mi pregate e quasi essortando mi suadete a far cosa, la quale se io avessi pure un minimo pensiero d’essequire, da voi, se voi mi f~ste quell’onorato padre che esser devete, senza compassione alcuna esser svenata meritarei? Io, o padre, fin che era a Salberi conobbi che il re d’esser di me innamorato dimostrava, ed il medesimo in questa terra ho conosciuto, perciò che con vagheggiamenti tutto il giorno, con ambasciate e lettere pi"t] volte m’ ha tentata, non mancando per via di larghissime promesse volermi corrompere. Ma i1l tutto niente gli ha giovato, perché io, sempre che meco ha parlato o scrittomi o mandatomi messi, ho detto essermi piu cara la mia onesta che la vita. A voi non volli io dir cosa alcuna circa questo affaTe, e meno a mia madre e miei fratelli, per non darvi occasione d’ incrudelir contra il nostro re, sapendo esser per simili accidenti succeduti di molti scandali e de le citta e dei regni distrutti. ·Ma lodato Iddio, che non era bisogno che io dubitassi di porvi l’arme in mano, poi che a cosi disonesto ufficio vi veggio cotanto pronto e sollecito ! Tacqui dunque per men male, ed anco mi ritenni di non manifestar cosa alcuna, sperando pure che, veduta il re la mia inconuttibil e ferma onesta, devesse da cosi mal incominciata impresa levarsi e lasciare che io col mio casto proponimento da mia pari me ne vivessi. Per questo se ai giorni passati m’avete rade volte uscir di casa veduta ed avete visto come vilmente vestita mi sono, ad altro fine non ho fatto questo se non per fuggir quanto m’era possibile d’ incentrarmi nel re, e che veggendo poi quanto io abbiettamente vestiva, pensasse che i miei pensieri in altro erano che in cose d’amore. Or perché egli è ostinato ed io mai non sono per far volontariamente cosa che gli piaccia che disonesta sia, a ciò che sforzatamente - che Dio non lo permetta ! - di me non faccia il suo volere, io seguirò il vostro conseglio e di