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PARTE SECONDA tua voglia. Io non ricerco chi tu ti sia, né se povero o ncco sei né di qual sangue nato. Mio padre la Dio mercé è ricco per te e per me, e tanto vecchio che piu poco può vivere. Si che attendi a far i fatti tuoi e lascia andar Lattanzio; ché io per me non sono mai :per amarlo e comincerò fin oggi a non gli mostrar piu buon viso. Parendo a Romulo che la bisogna andasse a suo mo do, dopo alcuni ragionamenti promise a Catella di far quanto voleva e senza fine del suo afferire la ringraziò, rendendosele semp re ubligato; ma che bisognava andar cautamente,. a ciò che Lattanzio di nulla s’avvedesse gia mai. E discorso insieme quanto aveva da dirgli, dopo molti amorosi baci dati e ricevuti, Romulo si parti, avendo sofferto una gran paura che talora Catella non lè mettesse le mani in parte che avvista si fosse che non era maschio. Partitosi adunque, se n’andò di lungo a casa e ritrovò il padrone che con desiderio l’aspettava. Prima seco si scusò de .la taTdanza de l ritorno, con dire che era stato buona pezza innanzi che a Catella potesse parlare, e che parlando poi con quella l’aveva ritrovata in una grandissima còlera, si perché dal padre quell’ istesso giorno era stata molto ace r bament e garTita di questo suo amore, e si anco per aver inteso che egli era d’un’altra fanciulla innamorato. Io - diceva Romulo - assai sforzato mi sono di levarle questa openione del capo, ed holle addutte mille r agioni e seco lungamente contrasto, ma il tutto è riuscito indarno. Restò Lattanzio a questa nuo va molto smarrito e di mala voglia, e -si fece dir e Tidire ben diece volte da Romulo tutto il ragionamento che tra Catella e lui era passato. Pregò poi Lattanzio il paggio che, pigliata l’oportunita, volesse ritornar a parlar a Catella ed assicurarla che egli altra donna al mondo non amava che lei e che era per f arl ene tutte le prove possibili; e che ella facesse pure quanto voleva, ché egli non era per amar alt ra gia mai, essendo disposto di esserle eternamente lealissimo se rvidore. Romulo disse di far ogni cosa che sapesse e potesse per andarle a parlare. Ora il di seguente, essendo Catella a la fi nestra, Lattanzio passò per la contrada e aggiungendo vi cino a la casa, la giovane con un atto di sdegnoso si levò via da la