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IL BANDELLO a l’illustre signore il signor GIANO FREGOSO Veggiamo tutto il di scoprirsi grandissima differenza tra gli uomini e le nature ed inclinazioni loro, cosi varie che ben sovente in tutte l’azioni loro si discorderanno. E come di rado si ritrovano dui che d’effigie e lineamenti del corpo s’assimiglino, cosi anco rare volte dui saranno in tutto d’un volere, di modo che se in una cosa converranno, in molte altre poi saranno di vari pareri. Colui in ogni azione od opera che sia per fare, quantunque ella sia facile e consueta facilmente a mettersi in essecuzione, sempre vi ritrova di ffic ulta, e si con suoi argomenti innanzi agli occhi te la dip ignera, che ciò che è possibile ti fara parer impossibile e ti porra in disperazione che il tuo desid eri o debbia aver effetto. Quell’altro poi ha l’animo cosi fatto che niente si pensa esser impossibile, e quanto piú l’effetto che se gli ricerca è difficile a condursi a desiderato fin e, tanto piu egli lo reputa facile, e d’argomento che in contrario tu gli faccia, punto non si sbigottisce, e bene spesso aiutato da la vivacita ed acutezza d’un elevato ingegno, ciò che era da tutti stimato che riusciT non devess,e gia mai, egli fa con non troppa difficulta venir ad effetto. Questi tali communemente son molto grati a’ gran maestri che sempre ricercano di far ciò che quasi far non si può, e piú grati anco al volgo che veggendo per mezzo loro condursi a fine un’opera creduta quasi impossibile di farsi, gli cr·edono uomini piú che naturali; che se conoscessero la sottigliezza de l’ ingegno de l’uomo, cessarebbe in loro l’ammirazione. Si ragionava di questa materia da alcuni gentiluomini di casa de la signora mia padrona, la