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r66 PARTE SECOND A cuciti aveva, una notte insieme con Adelasia, che· nascosamente era di corte uscita , prese .il camino verso I tali a. E quella notte istessa, con panni che Aleramo apparecchiati aveva, si vestirono da peregrini che a visitar i luoghi santi andassero, avendo prima a la donna scorciati i capelli e vestita in abito di garzone. Cominciarono adunque allegramente a far il lor viaggio, caminando tutti dui a piedi per meglio andar celati. Veramente si può ben dire che l’amore di questi dui innamorati era del piu fino e perfetto che si potesse trovare. Non voglio parlar d’Aleramo, perciò che era uomo, giovine , forte , robusto, e ne l’arme, ne le cacce ed altre fatiche essercitato. Ma che diremo d’Adelasia, fi gliuola d’ un imperadore e quasi data per moglie a un re d’Ongaria che a quei tempi era r e potentissimo , la quale non avendo riguardo a cosa che foss e, el ess e piú tosto col suo Aleramo peregrinando andar incognita e vivere in essiglio che divenir regina? Non avete voi compas sion di lei che giovanetta e del icatissima, in abito di poltronieri, se ne va tutto il di a piedi? Amore che le cose difficili suoi render facili a chi lo segue. amore era quello che tutte le fatiche le faceva leggiere e i noiosi fastidi del periglioso camino le. faceva paTer piaceri e diporti. Perciò ben si può veritevolmente dire che in tutte l’operazioni umane, quantunque difficili e colme di fatiche e di mortali perigli , chi per amor le fa non sente dispiacer alcuno, perché amore è il vero e sapO’rito condimento del tutto. Ora che gli amanti se ne vanno, Dio doni lor buon viaggio. La matina che Adelasia in cO’rte non si trovò e fu buona pezza indarno cercata, il rumore fu grandissimo e l’ imperadore si mostrò senza fine di mala voglia, e tutto quel di altro non si fece che cercarla. Il giorno seguente, non si trovando di lei indizio alcuno, ed Aleramo non comparendo e inteso dai suoi di casa che quella notte non s’era visto, tennero t utti per fermo che egli avesse la giovane rubata. E l’impe radore, pensando che eg~i a le s ue castella fosse in Sassonia ito, la mandò con prest ezza , ma niente si puoté intendere. Onde f ece bandir per tutto l’imp erio ch e chi prendeva Aleramo con Adel asia avesse grandissimi doni. Erano gia i dui amanti in Ispruc quando sentirono gridarsi il