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r6o PARTE SECONDA e nobilissimo, sara anca costante e fedele. Egli pnma mi dar. la fede di non abbandonarmi e per sua legitima moglie mi spo sera, e s·e qui abitar non ci sara concesso, il mondo è grande Pur che io seco stia, io non potrò star se non bene. Dicas: poi di me ciò che si voglia: basta che io non udirò quello . eh€ si dira. Ed ancor che io udissi dir mal di me, che poi? forsE che io sono la prima che abbia la patria e pa:renti abbandonato? Infinite sono quelle che dietro a’ loro amatori volontariamente se ne sono ite. Volle Elena esser rapita e, abbandonando il marito, andar col suo Paris a Troia. Fedra ed Arianna di lor voglia Teseo seguitarono. Nessuno ci fu che sforzasse Medea a lascia:r la patria e il padre e fuggirsene con Giasone. E se fu chi costo ro sforzasse, egli certamente fu Amore, il quale nel vero me anco cSforza a seguir il mio Aleramo ovunque andar vorra. Oh come sono io sciocca tra questi miei vani pensieri vaneggiando! E ancora non so che animo sia quello di Aleramo, il quale, ben che a me paia che m’ami, forse che non vorra perder la grazia di mio padre, ché perdendola perderebbe insieme. la patria e quanto in Sassonia possede. Questi e simili altri pensieri faceva Adelasia mille volte il di e la notte, e spesse fíate ancora di preposto si cangiava. Né di lei meno Aleramo vaneggiando yiveva, a cui fieri e nuovi pensieri di questo suo amore per la mente di continovo si ravolgevano, e in ogni pensiero faceva assai lunga d imora , eccetto che soffrir non poteva di pensar di non amarla. Adelasia piu e piu volte tra sé deliberò chiuder la via a questa nuova passione e altrove orivolger l’animo; ma com’ella vedeva il suo Aleramo, subito si pentiva cangiando pensiero, e né piu né meno ardeva come faccia la stipa nei campi quando, postale dentro il fuoco, Borea le soffia e d ’ogn’ intorno quella accende. Ella oziosa dimorando, a le sue fiamme, secondo che ammorzar le d evieva, nuove fiamme aggiungeva, tuttavia in lei crescendo il disio di far questo suo ardore al suo caro amante noto. Onde •SÌ pot r ebbe dire come disse il poeta, che la castita solamente alberga ne le umili •ed abbiette case e che la sola poverta è onesta ed ha gli effetti suoi sani. La pudicizia di rado in quei luoghi alberga ov e l’ accidia e l’ozio regnano, perciò