Pagina:Bandello, Matteo – Le novelle, Vol. III, 1931 – BEIC 1973324.djvu/13

compagno nodrito seco fin da la fanciullezza, avendo fermato il piede ne l’ imperio, cominciò ad incrudelire contra molti suoi cortegiani .e baroni. È notissima e da molti eccellenti scrittori divolgata la crudelta ch’egli usò ne la presa di Co stantinopoli e di molti altri luoghi da lui espugnati ; ma non è meraviglia se fu crudele e sanguinario contra i nemici su la guerra, se anca co ntra i suoi e che da lu_i meritavano essere guiderdonati, senza cagione alcuna fu crudelissimo. Aveva, come gia s’ è detto, Amurato fin da la fanciullezza dato Cali bascia per governatore a Maometto, il qual Cali era di nazion turca, uomo di grandissima esperienza ed i cui progenitori per molti secoli sempre erano ai tiranni ottomanni stati accetti e fedelissimi ed appo la nazione turchesca in grandissimo prezzo. Per questo avendolo Amurato conosciuto per lunga esperienza uomo da bene e grandemente affezionato al sangue ottomanno, l’aveva dato al figliuolo per governatore, e quando fu vicino a la morte comandò ad esso Maometto che né piu né meno avesse sempre in riverenza Cali ed a quello ubidisse come a proprio padre. Ma lo scelerato e piu che barbaro tiranno, acquistato che ebbe l’imperio costantinopolitano, subito deliberò di voler incrudelir contra Cali suo tutore, il quale gia vecchio non poteva lungamente vivere. Egli s’era contra lui forte sdegnato perciò che ne la guerra contra gli ungari era stato autore di rivocar Amurato a ripigliar l’ imperio, e sempre il suo sdegno s’aveva serb::~to chiuso nel petto. Ma io dirò come mi dicevano quei turchi che mi narrarono queste sue crudelta, cioè che questo sdegno non fusse la total cagione de la rovina úi Cali, ma che le sue ricchezze fossero quelle che lo fecero morire. Egli era il piu ricco uomo che fosse sotto il dominio del Turco. Maometto che era avarissimo e de la roba altrui piu bramoso che l’orso del mele, non potendo aspettar che Cali morisse rotto e consumato dagli anni, gli impose che sempre era stato fautore de l’ imperadore di Constantinopoli e che ad Amurato aveva dissuaso che non facesse l’ impresa contra esso imperadore, da quello con gran somma di danari corrotto. Impostagli questa calunnia, fece pigliar il povero vecchio e prima con vari e