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II8 PARTE SECONDA quello ottenere che per altra via conosceva impossibile a conseguire. Pensati adunque e lungamente discorsi tutti i pericoli che gli potevano accadere, deliberò, avvenisse ciò che si volesse, di mettersi come assassino a la strada e rubar quello che di grado aver non poteva; e ancor che n’acquistasse la morte, mentre che una volta godesse la cosa amata, si propose metter la vita a !fischio di morire. Grandissima in vero è questa passione che gli sciocchi chiamano « amor.e », ed ha in sé tanta forza o, per dir meglio, apporta seco tanto veleno che bene spesso trae l’uomo, a cui ella s’appiglia, fuor de l’ intelletto e inducelo a far cose che sono fuor d’umana credenza. Se una volta l’uomo si lascia avvelenare da questo pestifero mo·r~o e al principio non gli rimedia, egli può dire d’aver perduto l’intelletto. Per questa passione David, che era uomo secondo il core di Dio, fece villanamente ammazzar U ria eteo per levargli Bersabea sua moglie. Prima di lui Sansone, la cui fortezza era fuor di misura, si lasciò soggiogare come vilissimo fanciullo ad una meretrice. Che diremo di Salomone, la cui sapienza non ebbe né mai avera parag·· gio alcuno di uomo mortale? E nondimeno egli ammorbato da questo letargo ed ebro di questo pestifero veleno, sprezzato il s?mmo suo fattore Iddio, da la cui liberalita aveva in dono ottenuto tanto sapere e tante ricchezze che l’argento in casa sua quasi non era in prezzo, pose tutto il suo core a pigliarsi piacer con le donne. E che credete voi che abbiano voluto dimostrar quegli antichi poeti , detti vati e sapienti da l’antichita e chiamati sacri e divini, quando hanno descritto gli adultèri, gli incesti, gli stupri ed altri disonesti amori di Giove e de l’a~tra infinita turba dei loro tanto celebrati dèi? Veramente non ad altro effetto hanno fatto questo i poeti ed uomini saggi, s.e non per darne ad intendere sotto questo velo quanta e quale sia la potenzia di questa amorosa passione. Tutto questo sia da me detto a fine che l’uomo, come si sente passar per le vene questo dilettevol male, cominci a fargli Tesistenza ·e deliberi troncargli con ogni p’I"estezza la via, ché io v’assicuro che molto facilmente chi vuole subito ,porgli rimedio ritroverei perfetta sanita. Per il contrario se si lascia da questo dolce veleno invescare, se per-