Pagina:Bandello, Matteo – Le novelle, Vol. III, 1931 – BEIC 1973324.djvu/113

mw da me tanto amato e dai dotti riverito Giulio Cesare Scaligero, uomo in ogni dottrina eminentissimo, narrò, e disse per quanto ne aveva contezza esser stato prima detto da madama Margarita di Francia, oggidi reina di N avarra, donna che in se sola contiene la chiarezza, ~con le lodi ed eccellenze a tutte le famose eroine da’ saggi scrittori per il passato date. Ora come l’ebbi ascoltato, parvemi çhe potesse per molte cagioni esser giovevole la scrittura di quello a chiunque la sentisse, e per questo fra me deliberai, nel modo che inteso l’aveva, di scriverlo. E ·cosi avendolo a la meglio che ho saputo scritto, a fine che se ne possa cavar quel frutto che si ricerca, m’ è paruto non disdicevole, avendo egli avuta cosi alta origine, darlo fuori, a ciò che essendo per commune utilita di tutti scritto, possa anco ess er da tutti veduto e letto. Sapendo poi io .quanto voi sète divota e serva d’essa madama la Teina e continova e chiara divolgatrice de le sue rar,e doti - ché altro mai non fate che predicare, lodare e senza fine essaltar l’ ingegno, la facondia, la cognizione di tante cose, l’umanita, la liberalita , la religione, i santissimi costumi, quella si bella moderata destrezza del governo e tante altre sue vertuti, ed altresi essendo noto a tutta Europa com’ella per sua innata benignita è fautrice de le cose vostre e dei signori vostri figliuoli, quanto vi favorisce ed accarezza; ho deliberato questa mia novella, quale ella si sia, donarvi come cosa vostra e al vostro nome consecrare. La quale almeno per questo vi sara, e giovami cosi credere, cara ed accetta, perciò che contiene quello che la tant o da voi amata, onorata e riveTita reina ha narrato . E se io quelle affettuose e limate sue parole non ho saputo cosi puntalmente esprimere come ella le ha dette, scusimi appo voi la debolezza dei mio ingegno che tanto alto non è potuto salire. E a la vostra buona grazia umilmente mi raccomando , e prego nostro signor Iddio che vi doni il compimento d’ogni vostro disio.