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l'autore a choi legge 15


cognizione ho avuta da questi, o da quegli, non ho in questa parte voluto dir cosa alcuna. Ma per tornare, come si dice, un passo addietro, sendo la mole di queste mie fatiche, come poc’anzi dicevo, cresciutami fra mano al segno maggiore, presi risoluzione di disporre e ordinar questa mia operetta con la serie de’ decennali de’ secoli scorsi da Cimabue in qua, i quali cominciando dal primo decennio del primo secolo, dal 1260 al 1270, cioè dal tempo, che incominciò a fiorire Cimabue, il qual era nato nel 1240, e seguitando fino al 1280, vengono ad essere appunto 42 decennali.

E perchè per una parte, quanto più vo operando, tanto più riconosco l’opera per vastissima, trovandosi tuttavia materia di che parlare, e massimamente nell’antico, la quale non è così facile, dopo che si sieno avuti i primi albori delle notizie, ridurre a chiarezza col testimonio dell’antiche scritture e con altri riscontri, che fan di mestieri per istabilire il vero: e per l’altra parte poi, io vo molto capace di ciò che mi persuadon gli amici, cioè, ch’e’ non sia convenevole, che le cose già ridotte a qualche perfezione, e con esse l’opera tutta se ne stia nascosa, fino a che io non abbia data l’ultima mano a tutta la materia, ho stimato bene attenermi al parere de’ più saggi, di pubblicare ciò ch’è ora all’ordine in ciaschedun decennale diviso in alquanti tomi o volumi.

Così ne seguirà primieramente potersi dare un saggio universale di tutta l’opera insieme, senza pericolo d’accavalcare i tempi per quello che all’ordine cronologico appartiene. Di più ne risulta il poter lasciare indietro in qualsivoglia decennale molti artefici, de’ quali si ha cognizione, tanto nell’aulico