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delle preponderanze straniere |
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cendieri, dagli enciclopedici, e dagli incostanti, che ne han
molti e vari; ed anche piú dai pigri di spirito e da’ gaudenti, che
non vogliono e non possono averne nessuno, e vivono alla giornata.
Carlo s’avventò prima contro a Ginevra, perduta da sua famiglia fin
dal 1536; e non gli riuscendo, tornò contro essa ad ogni tratto per
vent’anni e piú, fino al 1603, che rinunciovvi e fece pace con essa.
Intanto aprí guerra contro Francia; ed approfittando delle contese
civili e religiose che ferveano colá sotto ad Enrico III, ultimo de’
Valois, s’avventò contra Saluzzo, quella spina francese che rimaneva in
corpo alla monarchia piemontese. Occupolla a forza nel 1588; e quindi
una lunga e varia guerra su tutta la linea dell’Alpi, che condusse
egli di qua, e Lesdiguières di lá. Nel 1590, occupò Aix, Marsiglia,
e si lasciò da alcuni cattivi francesi acclamare conte di Provenza.
Ma ciò era nulla; mirava alla corona di Francia che altri cattivi
volevan tôrre ad Enrico IV; e perciò, non solo combatté, che era giá
stolto e male, ma intrigò, che era peggio. Fu pessimo, se è vero, quel
che segue: che fatta pace a Vervins nel 1598, e lasciata a giudicio
del papa la lite di Saluzzo, e andato Carlo a Parigi nel 1599, ivi
entrasse nella congiura del Biron contra al re, alleato ed ospite
suo. Ed egli negò sempre e si turbò di tale accusa; ma resta in lui
la macchia d’esservisi esposto con gli intrighi precedenti. Ad ogni
modo, Enrico IV, principe poco tollerante, e che tagliava coll’ardita
franchezza le perfidie reali o temute, ruppe la guerra nuovamente nel
1600, ed invase Savoia. Seguiva finalmente il trattato di Lione [17
gennaio 1601], per cui casa Savoia cedette Bressa, Bugey e Valromey,
province in seno a Francia; e Francia cedette Saluzzo, provincia in
seno a Italia. Savoia perdeva in territorio ed anime; ma vi guadagnò di
quadrare i suoi Stati italiani, di non aver in corpo un vicino potente
e cosí suo nemico naturale, e di farsene anzi un naturale amico contro
al nemico anche piú naturale suo e d’Italia, casa d’Austria. Fu detto
che Arrigo IV avea fatto un cambio da mercante, e Carlo Emmanuele uno
da principe e politico; ma non è vero. Cambiando ciascuno province
innaturali con province naturali a’ loro Stati, vi guadagnarono
amendue; e