si voglia
cercare una scusa od anche una gloria italiana, non le si può trovar
guari a questi tempi se non quella d’averci difesi da’ turchi. Prima
di questi, quella politica di lei, che tanti dicono profonda, non può
non tacciarsi di leggerissima, per non aver pensato mai a nessuna
impresa d’indipendenza, a cui ella sola forse poteva esser capo o
centro, che ella piú che l’altre potenze italiane doveva prevedere
necessaria. Cosí il languire poi, e decadere, e cadere ultimo di lei,
servan d’esempio salutare a qualunque potenza italiana voglia mai
isolarsi dagli interessi comuni di tutta insieme la nazione. Ad ogni
modo, da quel princi pio del 1517 fino al 152l, i quattro ultimi anni
di Leon X furono, relativamente, un tempo di respiro all’Italia, alla
cristianitá. — Ma questo fu pure il tempo che sorse di piccoli principi
quello che fu poi cosí gran danno alla Chiesa, alla cristianitá, e,
politicamente parlando, all’Italia forse piú che a nessuno. Leon X
bandí nel 1516 alcune indulgenze da predicarsi, e pur troppo, diciam
la parola, da vendersi, o farsi o lasciarsi pagare in Germania, e il
cui prodotto doveva servir all’edificazione di San Pietro. N’ebber
carico i frati predicatori. Lutero, uno degli agostiniani soliti
averlo, si sollevò poi contro a quelle, contro a tutte le indulgenze
[3l ottobre 1517], poi contro alla curia romana, contro al papa, e
finalmente contro all’infallibilitá, all’unitá, contro a questo e a
quel domma, andamento solito di tutti i capi di setta. Denunciato a
Roma, condannato, si sottomise; poi ritrattò la sommessione, disputò
co’ legati, scrisse, riscrisse, fece discepoli, e fu ricondannato
solennemente [15 giugno 1520]; ed ei solennemente bruciò la bolla
[10 dicembre], assistente e gia aiutante il popolo di Wittemberga.
Era incominciata quella Riforma, quella divisione della Chiesa, che
non è vero (né a noi italiani può esser dubbio) introducesse nella
cristianitá né la libertá politica né la filosofica, le quali avevamo
noi da secoli; che non introdusse se non quella libertá del credere, la
quale non può essere in una religione vera rivelata; che, del resto,
preoccupò per un secolo e piú quasi esclusivamente la cristianitá,
che la distrasse dalle opere migliori, che ritardò i progressi di lei
in Germania, in