a tale, non si tratta piú da niun
amator vero della veritá, da niun ingegno virtuoso e grande; e si
tratta allora o dai nazionali mediocri per natura, o dagli stranieri
quasi sempre mediocri per difetto o d’informazioni o d’intelligenza
delle cose nostre. E qual danno sia stato questo poi per li popoli,
e piú specialmente per li principi (forse piú particolarmente per
quello che è principe politico insieme ed ecclesiastico), per tutti i
governanti che hanno piú interesse che le cose patrie sien trattate
dagli ingegni alti e per conseguenza moderati, io non ho luogo a
discorrerne qui, e diventa, del resto, men necessario, ora che è
cessato tal danno intieramente, in una parte almeno d’Italia. Troppo
forse ho giá indugiato qui, ma spero non esser paruto scostarmi
dall’assunto mio, né lodando nell’infimo dei lavori sulla storia
d’Italia il piú gran cultore di essa, né chiamando sulle deficienze
di essa l’attenzione de’ miei leggitori. — Del resto, molto sarebbe
ad aggiungere, e su quel grande ma per gioventú ancora incompiuto
ingegno del Filangieri; e sulla pochezza degli altri nostri scrittori
politici di questo secolo, che fu pure altrove cosí ricco di essi;
e sui nostri economisti numerosi, buoni in generale, e applicatori
della scienza alle cose patrie; cosí i governi avessero seguiti alla
pratica piú abbondantemente i loro cenni! E sarebbero a notar pure i
nostri filologi, ellenisti ed orientalisti, e i nostri teologi: ma ci
stringe il termine del nostro scritto. — E cosí stringeremo in poche
parole ciò che ci resta a dire delle scienze naturali o materiali.
Queste furono la gloria massima del secolo decimottavo, furon quelle
che progredirono piú incontrastabilmente allora. E giá parecchie volte
osservammo che elle son quelle che dipendon meno dalle buone condizioni
politiche; tantoché nel Seicento stesso furono possibili in Italia un
Galileo e i suoi seguaci. I quali si moltiplicarono e progredirono poi
nel Settecento fino al 1814. Furonvi principali: Eustachio Manfredi
nomato sopra fra i poeti [1674-1738], Morgagni [1682-1771], Francesco Maria Zanotti [1692-1777], Giovan Battista Beccaria [1716-1781],
Spallanzani [1729-1799], Lagrangia [1736-1813], Galvani [1737-1798],
Volta [1745-1826], Mascheroni [1750-1808], Mascagni [1752-1815], oltre
una turba di minori. Fra’ quali tutti torreggiano,