invenzione di Guttemberg,
aiutato in danari da Fust, e nell’opifizio da Schoeffer, tre tedeschi.
E i tedeschi la portarono in Italia dieci soli anni appresso;
Sweinheim e Pannartz in Subiaco nel 1465, e in Roma nel 1467; Giovanni
da Spira in Venezia nel 1469; ed altri altrove. Ma seguono
prontissimamente gl’italiani: Emiliano degli Ursini in Foligno, e
Bartolomeo de Rubeis in Pinerolo, ambi nel 1470; e subito altri in
Bologna, Ferrara, Firenze, Milano, Napoli, Pavia, Treviso nel 1471 e
1472; e d’anno in anno, in tutta la penisola, moltissimi altri, fra
cui principale Aldo Pio Manuzio in Venezia fin dal 1480. — Del resto,
se i leggitori non sieno stanchi di questi nomi e queste date, le
quali possono pur essere feconde di paragoni e pensieri a ciascuno,
noi ne aggiungeremo qui un’altra serie, la quale sará forse la piú
feconda di tutte; la quale dimostrerá almeno quella similitudine che
dicemmo tra gli ultimi anni della repubblica romana, e questi ultimi
dell’etá dei comuni. In questi dunque, terminanti alla morte di
Lorenzo, nacquero, e, piú o meno, si allevarono, a questi dunque
debbono attribuirsi i maggiori uomini dell’etá seguente: Bramante [n.
1444 circa], Pietro Perugino [n. 1446], Aldo Manuzio [n. 1447],
Leonardo da Vinci [n. 1452], Sannazzaro [n. 1458], Baldassar Castiglione [n. 1468], Machiavelli [n. 1469], fra Bartolommeo [n. 1469], l’Ariosto [n. 1473], Giorgione [n. 1477], Tiziano [n. 1477],
Berni [-1536], Guicciardini [n. 1482], Raffaello [n. 1483]. I quali
tutti furono protetti, secondati qua e lá in tutta Italia da’ papi,
dagli Sforza ed altri signori italiani, ma principalmente da [[Autore:Lorenzo
de’ Medici|Lorenzo de’ Medici]][[Categoria:Pagine in cui è citato Lorenzo
de’ Medici|Balbo, Cesare – Della storia d'Italia dalle origini fino ai nostri giorni, Vol. I, 1913 – BEIC 1740806.djvu/300]], superiore in ciò o piú felice che il grand’avo, superior
forse a quanti furono mai protettori o promotori di lettere ed arti.
Perciocché egli non era simile a quegli Scaligeri antichi, od a que’
principi italiani de’ secoli posteriori, che davan alloggio in
palazzo, e tavola ed abiti, a letterati ed artisti; dava loro, come
amator vero ed intendente egli stesso, consigli, aiuti e soprattutto
occasioni, lasciando lavorare gli scrittori e facendo lavorare gli
artisti; che è il modo certamente migliore, ben che sia preso a
rovescio da tanti, che fanno scrivere, e lascian gli artisti cercarsi i