in esso. Era
ritorno all’antica costituzione germanica, ordinaria; vivente
Carlomagno, vi si trovano poche eccezioni; e queste alle frontiere
dove il conte d’un sol comitato non sarebbe stato potente abbastanza
contro agli stranieri; e dove perciò furono riuniti parecchi comitati
sotto un conte de’ limiti (mark-graf, marchio, marchese), che talor
ebbe pure (forse nell’uso piú che legalmente) il titolo di «duca». — Ma
i maggiori di Carlomagno s’erano innalzati in que’ palazzi regi,
principalmente come capi dei gasindi o fedeli del re, a’ quali si
davan quelle terre regie che furon dette «benefici» o «feudi»; e
queste terre erano ora tanto piú numerose nelle mani di Carlomagno,
che egli ebbe tutte quelle e de’ regni franchi e del longobardo e dei
duchi qua e lá aboliti. E seconda opera di Carlomagno fu dunque,
distribuire questi benefici o feudi da per tutto a’ suoi gasindi o
fedeli, che con nome esclusivo chiamaronsi ora «bassi», «vassi»,
«vassalli»; e che, sia dimorando in corte, sia trovando a ciò piú
profitto, divisero poi quelle terre in simil modo ad uomini loro,
detti quindi «vassalli vassallorum» o «valvassori»; i quali poi
suddivisero ancora le terre a’ «valvassini» via via minori, senza che
sia possibile determinare a quanti gradi scendesse tale
sminuzzamento. — Chiaro è poi, che tutto ciò era, giá fin dal tempo di
Carlomagno, una gran dispersione della somma potenza; e Carlomagno,
come ogni gran dominatore, sentí certo la necessitá di riunirla,
centralizzarla. Quindi una terza, una quarta ed una quinta delle opere
di Carlomagno: far visitar di continuo i vari Stati da alcuni suoi
grandi detti «missi dominici», superiori e quasi ispettori dei conti
e de’ vassalli: corrervi egli stesso di sua persona frequente e
rapidissimamente, accompagnato d’una schiera eletta di conti e
guerrieri palatini, che sono i paladini de’ romanzi: e soprattutto, in
questi suoi viaggi fermarsi egli due volte all’anno alle due pasque di
Natale e di Resurrezione, piú sovente al cuor di sua potenza, in
Aquisgrana o in altri luoghi del Basso Reno, talora in Italia o agli
altri estremi; ed ivi adunare le assemblee nazionali dei grandi, e di
quanti minori vi volessero venire a portar domande, doglienze o
consigli; men numerosa al consueto, e de’ soli grandi