Astolfo e assediatolo in Pavia, n’ottenea
promessa di pace a Roma, e restituzione delle conquiste, e poi tornava a
Francia. — Ma, non corso un anno, Astolfo ricominciò la guerra, e tornò a
campo a Roma, e ricominciarono le doglienze, le lettere del papa a Pipino;
il quale ricalcava sua via, ribatteva i longobardi alle Chiuse, riassediava
Astolfo in Pavia; e ridottolo, prendeva il terzo del tesoro regio, gli
imponeva un tributo annuo, e fattesi ora restituire in effetto le
conquiste, ne faceva egli poi donazione a San Pietro, alla Chiesa romana ed
ai papi, in perpetuo e per iscritto. Anastasio, scrittor di due secoli
appresso, dice aver veduto esso tuttavia lo scritto; e compresevi Ravenna,
Rimini, Pesaro, Fano, Cesena, Sinigaglia, Iesi, Forlimpopoli, Forlí, Castel
Sussubio, Montefeltro, Acerraggio, Monte Lucaro, Serra, Castel San Mariano,
Bobro, Urbino, Cagli, Luceolo, Gubbio, Comacchio e Narni; non Roma, come si
vede, la quale reggevasi di nome sotto l’imperador tuttavia, di fatto da sé
sotto al papa e sotto al re franco patrizio, ed affettando il nome ambiguo
di «repubblica romana». E morí poco appresso Astolfo, perdute le conquiste,
lasciato tributario, ma tuttavia intiero ne’ limiti antichi, il regno
longobardo [756]. — Successe Desiderio, duca, come si crede, di Brescia, che
il dovea perdere intiero. E dapprima ebbe a contrastarlo con Rachi, il re
monaco; ma scartò questo in breve per intervenzione del papa, a cui promise
di «compiere le restituzioni». Comprendevansi elle in tal promessa alcune
cittá comprese giá nella donazione, ovvero altre? Non vengo a capo di
discernerlo. Ad ogni modo, qualunque fosse tal restituzione, diventò
occasione di nuove contese tra Desiderio e i papi, di nuove lettere papali
a Pipino; il quale tuttavia, o invecchiato od occupato in altro, non
ritornò piú. — Ma morto esso nel 768, e succedutigli dividendosi il regno
que’ due figliuoli suoi giá re e patrizi, Carlo e Carlomanno, il primo che
è Carlomagno sposò e fecesi venir a Francia una figliuola di Desiderio; ma
tenutala poco, o forse nulla, la ripudiò e rimandò al padre l’anno 771.
Poi, morto Carlomanno, Carlomagno facevasi eleggere a succedergli nella
parte ch’era stata di lui; e i figli spogliati colla madre vedova
rifuggirono a