sant’Agostino, Dante e Bossuet; cioè, che evidentemente l’ufficio, la
missione providenziale di Roma antica, fu quella di riunire, di
apparecchiare tutto il mondo antico occidentale a prima sede della
cristianitá. E questo modo di vedere si fará a noi tanto piú manifesto
nelle due etá seguenti, in che vedremo accorrere le genti barbariche,
e sorgere le nazioni moderne a prender lor luoghi nella cristianitá. E
vedremo poi nella etá ulteriore, dei comuni, sorgere un nuovo ufficio
o destino nostro non meno evidente, non meno bello; quello di ravviare
e riunire la cristianitá in una nuova civiltá e in una nuova coltura;
e soffrir noi certamente e molto in questa grand’opera, ma compierla
meno a pro nostro che d’altrui; e poter quindi rallegrarci ancora dei
nostri stessi dolori, riusciti cosí utili nell’ordine universale. E
non sará guari se non nell’ultima delle etá nostre, in quella che
chiameremo delle preponderanze straniere, che noi troveremo dolori
senza compensi, patria storia senza patrio ufficio, senza
consolazione, senza gloria. Fino allora, in un modo o in un altro, noi
avevamo operato o primi o per lo meno importantissimi sui destini
della cristianitá; d’allora in poi non operammo né primi né
importanti, facemmo poco piú che durare, sopravivere, poltrire,
vegetare, non solamente decaduti ma degeneri. — Ma le nazioni cristiane
non possono restar sempre degeneri, senza ufficio, senza opera. E giá
si può forse prevedere l’ufficio futuro di nostra nazione, collocata
in mezzo al Mediterraneo, centro e via degli interessi materiali,
collocata intorno alla sedia pontificale, centro e capo degli
interessi spirituali della cristianitá: l’ufficio di procacciare,
agevolare, mantenere, perfezionar l’unione, ogni sorta d’unione, delle
nazioni cristiane. Sarebbe ufficio simile nello scopo, ma dissimile
nel mezzo, per vero dire, ai due altri nostri antichi: noi nol
possiamo piú adempiere primeggiando, ma nol potremo adempiere se non
pareggiando le nazioni sorelle. E noi siamo lungi da tal situazione;
ma alcuni piú o men notevoli passi si son pur fatti ad essa, uno
ultimo e grande da quando attendevamo primamente allo studio delle etá
nostre passate. Continuiamovi, ostinati dunque tanto piú. Il passato
ha piú interesse quanto