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— Povero signore! — esclamò la signora
Carolina.
Non so quel che rispose il signor Genna-
relli, perchè proprio in quel punto giunse tra¬
felata la serva ad annunziare una visita.
I padroni le andarono dietro e il signor
Teodoro non si accòrse che la lettera gli era
scivolata di mano ed era vicino a me, ai piedi
del famoso pèsco, dalle cui rame non penzo¬
lava più, ahimè! la gabbia del mio amato
Gigino.
£
Due ore dopo questo colloquio, entrarono
nell’orto Alberto e Masino. Quest'ultimo pa¬
reva in preda al più cupo malumore, e invano
Alberto cercava di calmarlo.
— No, no ! — esclamava il mio giovane pa¬
drone — è inutile che tu tenti di persuadermi.
Oramai la mia risoluzione è presa, e a scuola
non ci voglio tornar più!
— Ma amico mio, pensa al dolore che darai
ai tuoi genitori!
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