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LE NINFE DI MARMO




Del mar fremente a specchio, ove si scheggia
     La riva e larga si distende in arco,
     Fitto di smisurate arbori il parco,
     E denso di secrete ombre, nereggia.

Il parco annoso cui dall'alto scopre
     Austero in vista il baronale ostello,
     L'ostel, di vite già sonoro e d'opre,
     Muto e tristo oggimai come un avello:

In mezzo a un prato d'ingiocondo tasso
     Ricinto, intorno a un'erma di Pomona,
     Dodici ninfe di polito sasso
     Tra i fiori e l'erbe formano corona.

In atto stan di danzatrici, e l'ima
     L'altra mirando, immobile sorride:
     Tali le vide il sol, tali la luna,
     Son già più di trecento anni, le vide.