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FONTE CLASSICO




Nel queto orror della silvestre scena,
     Ove non fronda nel meriggio oscilla,
     Con dolce suono ed inesausta vena
     Il fonte dalla selce aspra zampilla.

D'alto un raggio di sol nella serena
     Onda saetta e guizza e riscintilla,
     E di perplessi folgorii balena
     Tutto intorno la mite ombra tranquilla.

Balza l'onda sul greppo e il sonnolento
     Aer flagella, e in lucide cascate
     Fugge e s'avvolge pei recessi arcani.

E par che suoni ancor dolce lamento
     D'occulte ninfe e nenie innamorate,
     E riso arguto di spianti Pani.