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VANEGGIAMENTO NOTTURNO 135 VANEGGIAMENTO NOTTURNO Notte serena, immensità tranquilla! Sui eampi ove maturano le messi, Sui colli ingombri d’alti boschi e spessi, Tutto di stelle il cielo arde e sfavilla. Da una remota e solitaria villa, Cinta di pioppi in giro e di cipressi, Giungon gli accenti queruli e sommessi D’un oboe che nel silenzio trilla... memorie, o speranze, o dolci inganni! E tu sì presto dileguata e spenta, Cara felicità, madre d’affanni!... Or questa solitudine sgomenta!... E non altro che un suon de’ miei verd’anni Che tra l’ombre s’aggira e si lamenta.