te ne vado preparato à dimandare, incusare, et oggiurgare gli advocati, se alcuno dice d’altra cosa, che di pace. ma i Pritanesi meridiani non dicono questo ch’io ho detto: ma ben ne la prima sedia ogn’huomo ricerca federe.
- Pre.
- Venite quà inanti, uenite, à ciò che entro faciate il sacrificio.
- Am.
- Che ha parlato?
- Pre.
- Che vuol parlare?
- Am.
- Io.
- Pre.
- Che sei tu?
- Am.
- Amfiteo.
- Pre.
- Non sei huomo?
- Am.
- Non, ma immortale. questo Amfiteo fu figliuol di Cerere, et Trittolemo, et di costui, Celeo: et Celeo tolse moglie Fenarete mia fante, da la quale Licino è nato, da’l quale io. Io son immortale, et à me solo i dei hanno comesso far le triegue à i Lacedemonij: ma io essendo immortale ò huomini non ho da viuere, perceé i Pritanesi non me ne danno.
- Pre.
- I sagittarij.
- Am.
- O Trittolemo, e ò Celeo mi rifutate?
- Di.
- O huomini Pritanesi, iniuriate voi il concilio, scaciando via questo huomo, il quale ne voleua far triegua, e farn’appicare i scuti.
- Pre.
- Sedi e taci.
- Di.
- Per Apolline io non certo, se non mi date aiuto