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Poi che de la vittoria Aſtolfo inteſe
Che ſanguinoſa e poco lieta s’ hebbe:
Vedendo che ſicura da l’offefe
D’Affrica hoggimai Frácia eſſer potrebbe
Péſo che’l Re de Nubi in ſuo paeſe
Con l’efercito ſuo rimanderebbe,
Per la ſtrada medeſima che tenne
Quando contra Biſerta ſé ne venne.
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l’armata che i Pagan roppe ne l’onde
Giá rimadata hauea il ſigliuol d’ Vgiero:
Di cui nuouo miracolo, le ſpOde
Toſto che ne ſu vſcito il popul nero,
E le poppe e le prore muto in ſronde,
E ritornolle al ſuo ſtato primiero,
Poi vene il vento, e come coſa lieue
Leuolle in aria: e ſé ſparire in breue.
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Chi a piedi e chi in arcion tutte partita
D’ africa ſer le nubiane ſchiere,
Ma prima Aſtolfo ſi chiamo inſinita
Gratia al Senapo, & immortale hauere,
Che gli venne in perſona a dare aita
Con ogni sforzo, & ogni ſuo potere,
Aſtolfo lor ne l’uterino clauſtro
A portar diede il fiero e turbido Auſtro.
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Ne gliutri dico il vento die lor chiuſo,
Ch’ uſcir di mezo di ſuol con tal rabbia
Che muoue a guiſa d’ onde e leua in ſuſo
E ruota fin’ in ciel l’arrida ſabbia,
Accio ſé lo portaſſero a lor’ vſo
Che per camino a far danno no habbia,
E che poi giunti ne la lor regione
Haueffero a laſſar ſuor di prigione.
[23]
Scriue Turpino come ſuro a i paſſi
De l’alto Athlante che i caualli loro
Tutti in vn tempo diuentaron faſſi
Si ch come vèir ſé ne tornoro,
Ma tépo e homai ch’Aſtolfo i Fracia paſſi,
E coſi poi che del paeſe Moro
Hebbe prouiſto a i luoghi principali.
All’Hippogripho ſuo ſé ſpiegar l’ali.
[24]
Volo in Sardigna in vn batter di penne
E di Sardigna andò nel lito Corſo,
E quindi fopra il mar la ſtrada tenne
Torcèdo alquato a ma finiſtra il morſo,
Ne le Maremme all’ultimo ritenne
De la ricca Prouenza il leggier corſo,
Doue ſegui de l’Hippogripho quanto
Gli diſſe giá l’Euangeliſta ſanto.
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Hagli cOmeſſo il Santo Euangeliſta
Che piú giunto in Prouéza no lo ſproni:
E ch’all’impeto ſier piú non refiſta
Co fella e ſren: ma liberta gli doni,
Giá hauea il piú baffo ciel, ch ſemp acqſta
Del pder nſo: al corno tolti i ſuoni,
Che muto era reſtato no che roco
Toſto ch’entro Ruggier nel diuin loco.
[26]
Véne Aſtolfo a Marſilia e venne a punto
Il di che v’ era Orlando & Oliuiero
E qi da Mótalbano inſieme giunto,
Co’l buO Sobrino, e col meglior Ruggiero:
La memoria del Sotio lor defunto
Vieto che i Paladini non poterò
Inſieme coſi a punto rallegrarli
Come in tanta vittoria douea farſi.