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202 canto


16
     Tutta la notte per diverso mare
scórsero errando ove cacciolli il vento;
il fiero vento che dovea cessare
nascendo il giorno, e ripigliò augumento.
Ecco dinanzi un nudo scoglio appare:
voglion schivarlo, e non v’hanno argumento.
Li porta, lor mal grado, a quella via
il crudo vento e la tempesta ria.

17
     Tre volte e quattro il pallido nocchiero
mette vigor perché ’l timon sia volto
e trovi piú sicuro altro sentiero;
ma quel si rompe, e poi dal mar gli è tolto.
Ha sí la vela piena il vento fiero,
che non si può calar poco né molto:
né tempo han di riparo o di consiglio;
che troppo appresso è quel mortal periglio.

18
     Poi che senza rimedio si comprende
la irreparabil rotta de la nave,
ciascuno al suo privato utile attende,
ciascun salvar la vita sua cura have.
Chi può piú presto al palischermo scende;
ma quello è fatto subito sí grave
per tanta gente che sopra v’abbonda,
che poco avanza a gir sotto la sponda.

19
     Ruggier che vide il comite e ’l padrone
e gli altri abbandonar con fretta il legno,
come senz’arme si trovò in giubbone,
campar su quel battel fece disegno:
ma lo trovò sí carco di persone,
e tante venner poi, che l’acque il segno
passaro in guisa, che per troppo pondo
con tutto il carco andò il legnetto al fondo: