Pagina:Ariosto, Ludovico – Orlando furioso, Vol. II, 1928 – BEIC 1738143.djvu/435


trentesimoprimo 429


28
     Il guerrier peregrin conobbe quello
esser Rinaldo, che venía con esso;
che prima che giungessero all’ostello,
venuto a caso era a nomar se stesso:
e perché l’un de l’altro era fratello,
si sentîr dentro di dolcezza oppresso,
e di pietoso affetto tocco il core;
e lacrimar per gaudio e per amore.

29
     Questo guerriero era Guidon Selvaggio,
che dianzi con Marfisa e Sansonetto
e’ figli d’Olivier molto vïaggio
avea fatto per mar, come v’ho detto.
Di non veder piú tosto il suo lignaggio
il fellon Pinabel gli avea interdetto,
avendol preso e a bada poi tenuto
alla difesa del suo rio statuto.

30
     Guidon, che questo esser Rinaldo udio,
famoso sopra ogni famoso duce,
ch’avuto avea piú di veder disio,
che non ha il cieco la perduta luce,
con molto gaudio disse: — O signor mio,
qual fortuna a combatter mi conduce
con voi, che lungamente ho amato et amo,
e sopra tutto il mondo onorar bramo?

31
     Mi partorí Costanza ne le estreme
ripe del mar Eusino: io son Guidone,
concetto de lo illustre inclito seme,
come ancor voi, del generoso Amone.
Di voi vedere e gli altri nostri insieme
il desiderio è del venir cagione;
e dove mia intenzion fu d’onorarvi,
mi veggo esser venuto a ingiurïarvi.