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ventesimonono 383


16
     Io dico, se tre volte se n’immolla,
un mese invulnerabile si trova.
Oprar conviensi ogni mese l’ampolla;
che sua virtú piú termine non giova.
Io so far l’acqua, et oggi ancor farolla,
et oggi ancor voi ne vedrete prova:
e vi può, s’io non fallo, esser piú grata,
che d’aver tutta Europa oggi acquistata.

17
     Da voi domando in guiderdon di questo,
che su la fede vostra mi giuriate
che né in detto né in opera molesto
mai piú sarete alla mia castitate. —
Cosí dicendo, Rodomonte onesto
fe’ ritornar; ch’in tanta voluntate
venne ch’invïolabil si facesse,
che piú ch’ella non disse, le promesse:

18
     e servaralle fin che vegga fatto
de la mirabil acqua esperïenzia;
e sforzerasse intanto a non fare atto,
a non far segno alcun di vïolenzia.
Ma pensa poi di non tenere il patto,
perché non ha timor né riverenzia
di Dio o di santi; e nel mancar di fede
tutta a lui la bugiarda Africa cede.

19
     Ad Issabella il re d’Algier scongiuri
di non la molestar fe’ piú di mille,
pur ch’essa lavorar l’acqua procuri,
che far lo può qual fu giá Cigno e Achille.
Ella per balze e per valloni oscuri
da le cittá lontana e da le ville
ricoglie di molte erbe; e il Saracino
non l’abandona, e l’è sempre vicino.