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328 canto


44
     Con prieghi il re Agramante e buon ricordi
fa quanto può, perché la pace segua;
e quando al fin tutti li vede sordi
non volere assentire a pace o a triegua,
va discorrendo come almen gli accordi
sí, che l’un dopo l’altro il campo assegua:
e pel miglior partito al fin gli occorre
ch’ognuno a sorte il campo s’abbia a tôrre.

45
     Fe’ quattro brevi porre: un Mandricardo
e Rodomonte insieme scritto avea;
ne l’altro era Ruggiero e Mandricardo;
Rodomonte e Ruggier l’altro dicea;
dicea l’altro Marfisa e Mandricardo.
Indi all’arbitrio de l’instabil dea
li fece trarre: e ’l primo fu il signore
di Sarza a uscir con Mandricardo fuore.

46
     Mandricardo e Ruggier fu nel secondo;
nel terzo fu Ruggiero e Rodomonte;
restò Marfisa e Mandricardo in fondo,
di che la donna ebbe turbata fronte.
Né Ruggier piú di lei parve giocondo:
sa che le forze dei duo primi pronte
han tra lor da finir le liti in guisa,
che non ne fia per sé né per Marfisa.

47
     Giacea non lungi da Parigi un loco,
che volgea un miglio o poco meno intorno:
lo cingea tutto un argine non poco
sublime, a guisa d’un teatro adorno.
Un castel giá vi fu, ma a ferro e a fuoco
le mura e i tetti et a ruina andorno.
Un simil può vederne in su la strada,
qual volta a Borgo il Parmigiano vada.