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ventesimoquinto 279


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     E se mai per adietro un nome chiaro,
ben oprando, cercò di guadagnarsi,
e guadagnato poi, se avuto caro,
se cercato l’avea di conservarsi;
or lo cercava, e n’era fatto avaro,
poi che dovea con lei participarsi,
la qual sua moglie, e totalmente in dui
corpi esser dovea un’anima con lui.

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     E sí come giá a bocca le avea detto,
le ridicea per questa carta ancora:
finito il tempo in che per fede astretto
era al suo re, quando non prima muora,
che si fará cristian cosí d’effetto,
come di buon voler stato era ogni ora;
e ch’al padre e a Rinaldo e agli altri suoi
per moglie domandar la fará poi.

90
     — Voglio (le soggiungea), quando vi piaccia,
l’assedio al mio signor levar d’intorno,
acciò che l’ignorante vulgo taccia,
il qual direbbe, a mia vergogna e scorno:
Ruggier, mentre Agramante ebbe bonaccia,
mai non l’abandonò notte né giorno;
or che Fortuna per Carlo si piega,
egli col vincitor l’insegna spiega.

91
     Voglio quindici dí termine o venti,
tanto che comparir possa una volta,
sí che degli africani alloggiamenti
la grave ossedïon per me sia tolta.
Intanto cercherò convenïenti
cagioni, e che sian giuste, di dar volta.
Io vi domando per mio onor sol questo:
tutto poi vostro è di mia vita il resto. —