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126 canto


56
     Di perdonargli in somma fu concluso,
ma poi che la decina avesse spento,
e che ne l’altro assalto fosse ad uso
di diece donne buono, e non di cento.
Di carcer l’altro giorno fu dischiuso;
e avuto arme e cavallo a suo talento,
contra dieci guerrier, solo, si mise,
e l’uno appresso all’altro in piazza uccise.

57
     Fu la notte seguente a prova messo
contra diece donzelle ignudo e solo,
dove ebbe all’ardir suo sí buon successo,
che fece il saggio di tutto lo stuolo.
E questo gli acquistò tal grazia appresso
ad Orontea, che l’ebbe per figliuolo;
e gli diede Alessandra e l’altre nove
con ch’avea fatto le notturne prove.

58
     E lo lasciò con Alessandra bella,
che poi diè nome a questa terra, erede,
con patto, ch’a servare egli abbia quella
legge, et ogn’altro che da lui succede:
che ciascun che giá mai sua fiera stella
fará qui por lo sventurato piede,
elegger possa, o in sacrificio darsi,
o con dieci guerrier, solo, provarsi.

59
     E se gli avvien che ’l dí gli uomini uccida,
la notte con le femine si provi;
e quando in questo ancor tanto gli arrida
la sorte sua, che vincitor si trovi,
sia del femineo stuol principe e guida,
e la decina a scelta sua rinovi,
con la qual regni, fin ch’un altro arrivi,
che sia piú forte, e lui di vita privi.