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nota 351


XXVIII, XXXVII in E5 senza titolo.

XXXIII-IV. In Pigna e seguenti edizioni hanno il titolo De puella, De eadem.

XXXIX. In Pigna In duos loquaces.

XL. In Pigna Ad Lygdamum.

XLI. In Pigna De puero formoso.

XLII. In Pigna i primi due distici sotto il titolo De Venete se armante, e gli altri due sotto il titolo De Spartanis, malamente sono dati per due componimenti distinti.

XLV. In Pigna col titolo Camillae.

XLIX. In Polidori intitolato Manfredii.

LII. Il Bendidei morí nel 1522; ma la poesiola pare una cosuccia giovanile.

LIII. È un epitalamio per le nozze di Lucrezia Borgia con Alfonso (febbraio 1502).

LIV. Anteriore senza dubbio all’ingresso dell’A. nella corte di Ippolito. In qualche edizione ha il titolo De sui ipsius mobilitate.

LV. Il Carducci lo assegna al 1501-1503 senza poter indicare con sicurezza il Gonzaga a cui si riferisce.

LV bis. È la prima stesura del precedente, che porta in F6 il solo titolo Gonzagae.

LVI. E uno scherzo, senza titolo, che può appartenere anche agli anni del periodo estense.

LVII. Composto per la nomina di Ippolito d’Este a vescovo di Ferrara (ottobre 1503).

LVIII. Quest’epitafio, che ebbe una certa notorietá e che fu tramandato da vari mss., può darsi che sia degli anni non troppo maturi dell’A.

LVIII bis. È la prima stesura del precedente, piú breve e meno elegante.

LIX. Dedicato alla memoria di Francesco Ariosto, figlio di Rinaldo, morto nel febbraio 1505.

LX. In memoria di Ercole Strozzi, assassinato il 6 giugno 1508.

LXI. Scritto, pare, in memoria di quel Zerbinato che fu presente alla battaglia della Polesella il 22 dicembre 1509.

LXI bis. Lo stesso carme, ma con una lezione assai diversa; è conservato in U2 .

LXII. Se è quel Tommaso Fusco che fu segretario di Ippolito, l’odicina è posteriore al 1510.