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voluntiera farei intendere a questa jfiovene il grande bene li* voglio; unde, se a te piacesse, dipoi tu me sei offerto, recomandarmeli e presentarli una mia lettera, el me sarebbe tanto grato che, fin durasse la mia vita, te sarei in sempiterno schiavo. — Questo nostro compagno, intendendo questo parlare, ne l’animo suo per futuro solazo ne ebbe piacere e rispose: — Misser, 10 el farò: scrivete una letterina presto, perché siamo per partire, avisandovi che questa giovcne sa molto bene scrivere e legere, e portaròvi risposta. — 11 frate, alegrandosene de questa offerta, senza induxia se parti de la festa, e una letterina in questa forma scripse: «lo non me reputo per altro obligato al cielo, bellissima giovane da me sopra tutte le cose del mondo caramente amata, se non perché me ha facto degno de vedere le tue bellezze piú tosto celeste che umane, le quale me piaceno tanto quanto cosa al mondo vedesse giamai, né in cielo trovarse credo. Né te né altra persona del mondo se debbe per niente maravigliare se, quantunca io sia frate e religioso come io sono, arda e brusa nel fuoco del tuo alto amore, perché, come prima te vidi in la festa fra le belle donne comparire, me parve vedere dal tuo bel viso orire un secundo sole ed obscurarse il primo, piena de tanta suavitate e beatitudine, che ogni mio spirto riempi subitamente de dolceza, e l’anima col core offuscò nelli toi pensieri per tal modo, che in te e nelle tue gentile virtute per dolceza del mio core pensare resto giamai. E per consolazione de la amorosa anima ho posto la mano a scriverte questa affezionata letterina, del fervente e cordiale amore che te porto significatrice; cum ferma speranza che, per la benignitate che dimostra il tuo generoso aspecto, será graziosamente recevuta. Che cusi essendo, prégoti caramente sii contenta essere amata da me, avendoti per regina del mio core electa; perché, 11 contrario facendo, saresti sola caxione in breve de la mia morte, de la quale poi son certo (essendo tu umana e non di pietra) sempre te dolorebbe, quantunca forsi amante indegno me reputi al tuo valore. Si che, cara giovene, non potendo resistere a le amorose quadrello, per Dio, non sdegnare il mio