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rigasseno. E la figliuola, spaventata per la pietat^ de’ suoi parenti e per vedersc a male partito, recorainciò il doloroso pianto, dicendo in italica lingua, ché altro non sapeva: — Bon messeri — e poi in lingua sua a li suoi tribulati genitori, che remanessenocum Dio e che piú non li venissero drieto, ma che alla retornata sua da Roma loro dimorassono qualchi di per quel paese, dove ella, stando vigilante, a casa seco se ne tornarebbe. Li sconsolati peregrini per le audite parole de la figliuola, se confortarono alquanto, deliberandose cusi fare, poi che altro non potevano. Facto questo insulto cum minatorie parole, Rosello se ne tornò a li compagni, li quali li venivano drieto pian piano, adzioché piú inconveniente non commetesse, e, cum lui facendo certamento de parole de li peregrini, pervenero a Imola. E giunti a l’ostaria, Rosello pose la tribolata giovene in una camera, accenandoli che piú non piagnesse, ché da lui averebbe bona compagnia, e disse a Tosto li desse mangiare e bere, e cusi fece; e lui cum li suoi compagni andarono a fornirse de quello per che erano ivi venuti. Fomiti che furono, retornarono a l’ospicio, cum la rapita giovene montarono a cavallo e se ne véneno a Bagnara a’ loro alogiamenti. E li meschini peregrini, de la unica sua figliuola orbati, pieni d’aiTanno e di dolore a Roma se n’andarono, non solo agli omini, ma a le insensate pietre il suo infortunio lacrimosamente narrando. Né passarono multi giorni che, cognoscendo Rosello el suo pagio de egregio spirto e de boni costumi, lo fece a lo italico modo vestire pulitamente de cipone, de zornea, de calze a la manfreda divisa, e cum le stringhe a le braze, in modo che parea uno leggiadro scudiero. Né li era dal suo patrone imposto cosa che possibile li fusse, che optimamente noi facesse; del che Rosello summamente ne pigliava piacere. E facto sempre quello avea a fare, non essendo il patrone in casa, né altri che lo potesse vedere, se poneva in genochioni e dicea il fructuoso officio de la Regina del cielo, optimamente sapendo legere uno suo libretto che seco aveva. E cusi, per questa spirituale operazione e per Taltre faceva in servizio pel patrone, in pochi giorni prese una generale benivolenzia de tutta