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tutte le bolognese strale de civile sangue se bagnarno, e la parte de Lambertacci fu superata e con vintemilia e dodici ciladini posta in eterno exilio, come appare ne l’archivo della illustre citá nostra. I quali, nel tempo de la loro caciaia, retrovandose cum l’arme sanguinate in mano, parte de Romagna e parte de Toscana valorosamente occuparono, dove oggidí ancora li loro successori se trovano, cum ereditario nome de le expulse famiglie. Pietose lacrime, excelso signor mio, resurgerono per il sanguinoso caso da la nobilissima giovene narrato, e quelle passando in compagnia de dolore, fu detto lietamente che la nostra inclita citá li soi celesti influxi avca passato de sedizion civile e guerre intestine ed externe, essendo molto tempo (senza alcuno mutamento e travaglio avere) la dolce e ociosa pace fruita, gracia de Dio e de l’optimo governo e prudentissimo consiglio de’ nostri dignissimi senatori; ed essendo poi ancora d’alcuni arguito (non derogando però al patricio consiglio) el ripòso e quiete de Italia esserne stato fondamento assai, cum ciò sia che, quando epsa è da arme e da colpi de fortuna travagliata, la nostra citade come piaza e unico emptorio de Italia è de vari effecti e da diverse oppressione combatuta. Fu concluso finalmente che oltra la clemenzia di cieli e il sapiente governo de’ nostri senatori, el tribuire speciale onoranza a la gloriosa famiglia di Bentivogli sia stato ed essere di presente casone de la nostra tranquillitá felice. Lo egregio fisico del conte, maestro Pietro Andrea Morsiano da Bagnara de Imola, uomo per la sua etate disciplinato assai e de la fisicale virtú quanto altro pieno d’anni, docto ed erudito, dixe cum vive parole e gesto riverente: — Deh! lassiamo ad altri tempi quisti lacrimabili accidenti, che piú presto noglia che aiuto ne porgeno a noi bibenti l’aqua del bagno, la quale non tristeza, ma festa e piacere vòle e desidera; ma seguitiamo del nostro novellare il festevole principio. Intendereti adunque un secreto non manco pietoso che piacevole de la Fortuna, sequito ne le nostre parte de Flamminia, per opera de uno soldato; la quale, prima indiscreta, poi alfine, come intenderete, fu de laude degna.