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da mi messer Bernardino Morando, il quale si me ha decto, che infra il medico, medicine e fra la sepultura de don Baptista, ha speso alcuni ducali, ma che vinirá a me e mostrarame puntualmente il conto. 11 resto poi dará de bonissima voglia a don Ateon. — E, dicendo essere iusto e benedicendo l’anima de don Baptista, da mensa se levarono. Di poco avanti, benigno principe, prima la fine del prandio, il protonotario mandò per don Baptista, che pian piano venisse, benché non fusse gagliardo de le forze. E fecelo entrare per la porta drieto il palazo, e per il zardino scese a le stanzie di sopra il zardino secretamente, e fecelo andare in Incamera de don Ateon, la quale era ivi a quelle parte; e che quivi dimorasse tanto che don Ateon venisse, e cum quilli gesti che li fue decto. Questo piacque a don Baptista, per uscire de questa baia, la quale lo infastidiva, e perché dubitava per sinistra novella la vechia sua matre non sentisse fusse morto, perché de doglia morirebbe. Ma, per obtemperare a li soi magiori, tollerava, quantunque pur da sé ne ridesse; e talvolta sospirando pensava a la morte, dicendo: — Se quella venisse, non sarebbe grande facto, che d’avere non fusse a furia tolto le spoglie di mei benifici e de le mie proprie substanzie, benché poveri siano. E questo pazo de don Ateon se ha lassato levare che sono tanto boni e tanto richi ! — Reposto in la camera don Baptista, e madonna andata cosí a spasso sopra li corridori, verso quella parte dove era don Baptista in una camera, e similiter madonna Lucrezia e madonna Laura, cognate de Tua Excellenzia, e madonna Ippolita .Sforza, sponsa richissima e cara de messer Ale.xandro Bentivoglio, cavaliere ornatissimo, madonna de Kavenzia e madonna Bianca drieto, come una grave madonna, cum alcune altre nobildonne, per suplire al benedecto solacio andarono in una altra camera ivi propinqua, ed assettaronsi chi sopra il lecto e chi abasso. E, ragionando, madonna Bianca disse a don Ateon che ancora lui era venuto (ché cosí permeteva la piacevole fortuna, che senza epso far se potea), disse: — Don Ateon, ormai séti fuori d’ogni suspecto e paura che non abiate li benifici: son certa che ne aveti grandissima alegreza; ché io presso voi, per l’amore ve porto, sono tutta festante e lieta, e tutte quante noi siamo qui. Ogni omo finalmente se aiegra. — Non dubitate — disse don Ateon, — ché aiegro sono piú che mai fusse a li di mei, ché potrò vivere da omo dabene. — E quivi trette uno singhiozo de grande riso. Disse madonna Bianca